AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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TTSVGEL.it

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Kinesiologia Kiropratica
Kinesiologia Kiropratica, una scienza medica
inventata da un Medico Americano.
Questa scienza permette di verificare la
risposta neurologica -> muscolare in
relazione a materiali di interferenza tossica,
bioelettrica – biofisica, neuro funzionale.
Quindi mette in evidenza tutti i problemi
relativi a tensioni muscolari, a malposizioni
posturali e strutturali, attraverso la risposta su
attività muscolari dirette e sul fattore neuro
funzionale.
https://lam44.altervista.org/la-kinesiologia/

 

La Kinesiologia specializzata è un metodo in cui l’operatore riceve informazioni sugli squilibri energetici dell’individuo attraverso dei test muscolari. I muscoli registrano variazioni della fisiologia del corpo, manifestandole con maggiore o minore tensione. Il test muscolare consiste in una pressione variabile sui muscoli, per notare la qualità di risposta dei muscoli stessi. Per il Kinesiologo la variazione nella risposta del test muscolare (muscolo più o meno forte) significa che c’è qualcosa su cui puntare l’attenzione. I test muscolari possono essere eseguiti direttamente su dei muscoli specifici per notare il loro stato, oppure dopo aver eseguito delle modalità scelte dall’operatore su una base soggettiva. Parlando di test dei muscoli specifici, supponiamo di poter eseguire il test per evidenziare lo stato del muscolo pettorale clavicolare. Alla persona che si sottopone al test viene chiesto di mettersi in una posizione che permette di eseguire il test sul muscolo pettorale, avvicinandolo e contraendolo. L’operatore esegue una pressione per distendere o inibire il muscolo. Il muscolo risponderà prontamente o in forma rallentata o non risponderà per niente. Se i risultati sono gli ultimi due, procederemo con delle correzioni. Il secondo uso dei muscoli è quello di evidenziare se c’è dello stress in un’area che è indipendente dal muscolo testato. Per esempio, se volete sapere se c’è una situazione che dà stress emotivo, penserete a quella situazione e nello stesso tempo l’operatore vi farà il test su un muscolo. Se vogliamo sapere se una parte del corpo ha un deficit energetico, tocchiamo quella parte mentre eseguiamo il test muscolare. In questi casi la risposta del muscolo sarà in relazione a ciò che stiamo facendo contemporaneamente al test o subito prima di esso. Generalmente quando scopriamo uno squilibrio, il muscolo ci darà una risposta inibita. L’operatore procederà poi con delle tecniche di riequilibrio, che verranno scelte su una base prioritaria sempre con l’utilizzo del test muscolare. Le correzioni più indicate rafforzano maggiormente quei muscoli che erano indeboliti. Il tipo di correzione che rafforza il muscolo ci indica anche il fattore che contribuisce allo squilibrio energetico.
La KINESIOLOGIA è stata scoperta da un dottore in Chiropratica, George Goodheart e successivamente messa a punto dai dr. Kendall e Kendall. Una recente messa a punto moderna di questa tecnica, effettuata in modo scientifico e ben documentato è stata quella apportata del dott. Sergio Stagnaro: vedi: Semeiotica Biofisica Quantistica. Il test muscolare è il “codice” per comunicare al corpo (senza la mediazione della mente) ed avere risposte chiare da esso. Il corpo non mente; se poniamo le giuste domande e nel modo adatto, le risposte arrivano precise. Essa è una dolce Arte per la Salute rivolta al benessere della persona. Attraverso una forma unica di comunicazione, essa consente di chiarire e riequilibrare ai vari livelli fisico, emozionale, mentale ed energetico le condizioni che hanno portato la persona allo stato di disagio, restituendole al contempo il ruolo di artefice fondamentale del proprio benessere. In Cina e Giappone si conoscevano già le correlazioni fra tensioni neuro muscolari e malattie e la riscoperta di questa tecnica, da parte di questi personaggi, fornisce alla moderna medicina uno strumento valevole per fare un salto di qualità diagnostico e terapeutico. La Kinesiologia riunisce la correlazione cinese tra malattia e tensioni o lassità muscolari, i canali di energia dei meridiani e l’attivazione/inibizione dei fusi neuromuscolari della fisiologia occidentale. Il test muscolare è, secondo questa disciplina, il linguaggio per interagire con il corpo, l’importante, come dice Goodheart, è porre la domanda giusta nel modo giusto. Possiamo definire la Kinesiologia come una tecnica per ottenere informazioni e per valutare i problemi dell’individuo siano essi lesionali, funzionali o emotivi. I muscoli scheletrici vengono usati come indicatori dello stato di salute malattia. Un aspetto importante è che l’individuazione di una disfunzione o di una lesione non dipende dai sintomi portati dal paziente, per cui può accadere che queste vengano individuate prima della loro manifestazione. l compito del “diagnosta” è di decifrare i messaggi emessi dal corpo senza influenzarli ed integrarli poi con altre tecniche più accademiche. Oggi quindi, siamo in grado di testare ogni essere umano anche senza parlare la sua lingua, basandoci sul fatto accertato che il controllo delle forze muscolari (debolezza o forza di un muscolo testandoli a seconda dei casi) ci permette di conoscere ove (le cause profonde) e quale problema esiste e dopo una determinata terapia raddrizzante conoscere se questa ha ottenuto l’effetto auspicato. La valutazione dei test prescinde dalla sintomatologia rilasciata dal malato in quanto si testano i muscoli interessati (perché ognuno di essi è “collegato” a determinati organi del corpo) e questi ci risponderanno in modo preciso ed adeguato per farci riconoscere le cause vere del malessere. Questa tecnica serve in modo eccellente per reale prevenzione per piccoli, adulti e vecchi, anche senza interrogare il paziente si è in grado di testare le sue individuali reazioni muscolari. Prima del manifestarsi di una malattia si è in grado con questa tecnica, di riconoscere la causa o le concause che la scateneranno. La Kinesiologia se applicata alla biochimica dell’organismo, consente di individuare carenze, squilibri nutrizionali ed intolleranze alimentari, spesso non individuabili attraverso i test di laboratorio. Nell’indagine sugli stati psichici del paziente e sulle sue problematiche mentali, offre grandi possibilità diagnostiche e allo stesso tempo assicura discrezione e rispetto nei confronti della vita emozionale del paziente. Le applicazioni della tecnica Kinesiologica in campo terapeutico sono da ritenersi pressoché uniche per la semplicità e rapidità dei metodi di testaggio dei farmaci e dei rimedi più opportuni al caso in esame; essa permette una diagnostica e una fase terapeutica assolutamente personalizzata per ogni singolo paziente, venendo così a realizzare concretamente quello che è lo spirito della medicina olistica. Ogni medico dovrebbe applicare anche questa splendida tecnica nelle sue anamnesi sul paziente; questo eviterebbe di incorrere in errori diagnostici e terapeutici; ogni malessere determina anche e sempre piccoli o grandi spostamenti scheletrici, dovuti alle tensioni neuro/muscolari che intervengono sempre e che a loro volta alterano modificando l’assetto, l’equilibrio, la postura ed ovviamente lo Spirito/Pensiero.
TEST KINESIOLOGICO – Il tuo CORPO PUO’ DARE le RISPOSTE
Esiste un metodo semplice, non invasivo, accessibile a tutti e praticabile in ogni luogo, per ottenere risposte dall’inconscio del soggetto analizzato. È un test ideato dal medico americano negli anni ’60, il dottor George Goodheart, padre della chiropratica. La teoria considera l’idea che i muscoli riflettano le condizioni di ognuno dei sistemi ed organi del corpo attraverso i meridiani (agopuntura) ki’, ovvero si tratta di “interrogare” l’intelligenza innata-inconscia; essa è descritta come una sommatoria di dati/informatizzati a livello quindi dello Spirito/pensiero/inFormAzione, che pervade tutto il corpo ed è collegata attraverso il sistema nervoso, perché il corpo è un insieme cibernetico. La sua teoria è quindi che lo stato di tutti gli organi e apparati può essere determinato dalla verifica della resistenza di uno specifico muscolo. Per sapere se si è allergici a qualche particolare cibo o sostanza o se il medicinale, il rimedio omeopatico o l’integratore alimentare che si sta assumendo sono compatibili con il proprio organismo, oppure se il computer portatile che si usa od telefono cellulare che si porta sempre con se è nocivo alla salute ? Oppure ancora se si ha bisogno di qualche particolare integratore alimentare per migliorare la salute ecc. Esistono molti sistemi per eseguire un test neuro/muscolare kinesiologico (o chinesiologico). Siccome il test può dare risposte inesatte esso deve essere fatto nei casi di malattie, con una PERSONA COMPETENTE che conosca bene il test e sappia non influenzare la persona, lavorando dal dietro/schiena. Comunque, per altre esigenze, non importanti, lo si può eseguire comodamente a casa propria da soli o con l’aiuto di un’altra persona.
COME FUNZIONA ? Non è necessario ingerire cibi o medicine per determinare se e come il nostro organismo reagirà ad esse, anzi è meglio fare il test prima; i prodotti da testare si mettono nel palmo della mano libera, con la quale non si effettua il test. Con l’aiuto di un’altra persona possiamo eseguire questo semplice test per trovare quali sostanze sono compatibili con noi e/o quali dovremmo evitare. Se il muscolo o la forza si indebolisce, lo stesso accade per il sistema immunitario. Dobbiamo ricordare che le o la sostanza che stiamo testando, può avere lo stesso effetto non solo sui muscoli ma anche sul sistema immunitario..

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COSA SI PUO’ TESTARE ? Non ci sono limiti, qualsiasi cosa cui non sapresti razionalmente dare una risposta, ad esempio: compatibilità con l’organismo di un alimento, medicina, integratore alimentare, prodotto cosmetico, capo di abbigliamento (provare ad esempio con gli abiti sintetici), collane, gioielli o altri oggetti tipo orecchini, piercing, cellulari, computer portatili, TV, radio, radiosveglie, ecc. Provare per credere ! Iniziate ad esempio a testare il cellulare, è sufficiente che sia acceso, oppure un pacchetto di sigarette od una bottiglia di liquore, tenuti in mano.
COSA PUO’ MIGLIORARE ? Qualsiasi persona è in grado, specie gli sportivi, di migliorare le proprie funzioni motorie e cerebrali utilizzando la tecnica vibratoria sui muscoli del corpo.
CONCLUSIONE – Viviamo in un’epoca in cui giustamente si crede solo a ciò che si vede, si sente o si tocca piuttosto su ciò che sembra intangibile. La classe medica predominante non accetta per ora queste teorie come scientificamente valide, presto o tardi anche questi “ciucchi” capiranno per la verità viene sempre a galla. Molte persone però, compresi i medici che operano nel campo delle medicine cosiddette alternative, non hanno dubbi che questa tecnica sia affidabile. Forse ci vorranno ancora un po’ di anni prima che finalmente anche la scienza medica “ufficiale” consideri l’opportunità di proseguire le ricerche e quindi dare o meno un avvallo “scientifico” a questa semplice procedura. Esempio: Il Test Muscolare Kinesiologico ed i Metalli tossici (contenuti in Vaccini, materiali dentali, protesi, alimenti, creme, farmaci, ecc.) – meglio ancora di questo test vi è la Semeiotica Biofisica, anch’essa basata sulla lettura/ascolto delle reazioni del corpo a certi stimoli effettuati nei trigger point. Il test muscolare, comunemente conosciuto come test “kinesiologico”, inventato dal chiropratico americano Dr. Goodheart, può rappresentare uno strumento molto utile per determinare lo stato funzionale di una persona. Il test rivela se un muscolo è “forte” oppure è “debole”. In realtà viene testata la “reattività” del muscolo, o meglio la capacità del muscolo ad adattarsi ad una leggera variazione della forza applicata su di esso. Se un muscolo è reattivo, e quindi ha la capacità di adattarsi alla variazione di pressione applicata su di esso, questo sarà funzionale e quindi possiamo dire che la comunicazione cervello-muscolo è intatta e non disturbata, mentre se il test rivelasse una mancanza di reattività, questo suggerisce un problema funzionale, e quindi è importante capire la causa per cui il sistema nervoso non è in grado di controllare adeguatamente la contrazione del muscolo. Il test kinesiologico è comunemente usato da vari professionisti che aiutano le persone nel mantenimento della loro salute e del loro benessere (chiropratici, omeopati, medici, odontoiatri, dentisti, osteopati, agopuntori, ecc.). Spesso il test kinesiologico, rivela una disfunzione creata dai metalli quando sono a diretto contatto con il corpo. Questi metalli possono essere di vario tipo, oro argento ecc. ed avere uso differente, come gli anelli, le collane, gli orologi, gli orecchini, i piercing, le protesi dentali, le otturazioni, le asticelle dei reggiseni ecc. Il test kinesiologico ha più volte confermato che le leghe costituite da elementi metallici nobili 60% palladio e 32% argento, sottoposto ad un processo di stabilizzazione atomica (inertizzazione) secondo il protocollo TTSVGEL, non risultano disfunzionali per il corpo, in quanto la reattività muscolare è conservata anche quando queste leghe sono a diretto contatto con la pelle della persona esaminata.

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ILARIA CENTONI

Ricercatrice del Centro Ufologico Nazionale (C.U.N.)
Socia G.R.U. SHADO – Lucca
Referente di zona G.A.U.S – Scandicci
Blog: sentieroignoto.wordpress.com
Facebook: Ilaria Centoni
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https://www.prometeo.tv/eventi/category/pianeta-benessere/

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Il presidente degli odontotecnici dello SNO fa una analisi di una professione che, dice, rischia di essere assorbita dall’industria

Ecco cosa è avvenuto nel settore produttivo protesico odontotecnico e soprattutto in visione alla sicurezza verso la salute del prossimo quando si va dal dentista e si ha bisogno di protesi dentali. L'industria robotizzata ha assorbito tutto e ha distrutto non solo la professione odontotecnica ma continua il famoso o la famosa ideologia demoniaca distruttiva dell'essere umano con l'uso di materiali tossici cancerogeni radioattivi. Leggete attentamente questo articolo, sono anni che io parlo di questa storia, di questi avvenimenti previsti ma come al solito fare tutti vogliono cavalcare l'onda del business senza considerare e vedere oltre il proprio naso. http://www.odontoiatria33.it/lettere-al-direttore/18871/odontotecnici-cambiamenti-o-capitolazione.html

 

Presidente odontotecniciCosa è avvenuto? Cosa ci resta del passato all’inizio del nuovo millennio?  Perché si incontrano le associazioni odontoiatriche per traghettare l’odontotecnico in ingegneria? Perché alcune imprese odontotecniche hanno investito centinaia di migliaia di euro nelle nuove tecnologie CAD-CAM con la presunzione di “cavalcare la tecnologia”?  

Con la speranza di dare risposte esaurienti a domande che riguardano il futuro della nostra professione e il presente per le giovani leve, iniziamo ad analizzare il nuovo che avanza. Siamo attualmente invasi da scanner e stampanti 3D, ma altro fatto di assoluto rilievo è che le industrie del dentale stanno riconvertendosi, allo scopo di restare sul mercato, producendo dispositivi semi-lavorati e togliendo di fatto lavoro agli odontotecnici. Questo dopo che si sono serviti di noi per entrare nel mercato dei “Medical Devices su misura”.  Ora vorrebbero metterci da parte, o quantomeno limitare le nostre prestazioni riducendo il nostro intervento professionale e le nostre competenze.

Alcune imprese odontotecniche pensando di cavalcare la tecnologia CAD-CAM hanno visto naufragare le proprie aspettative. Qualche impresa, ahimè, è addirittura andata in rovina, non riuscendo a far fronte nel tempo agli investimenti sostenuti, essendo scavalcati dalle industrie produttrici in grado di poter disporre di potenzialità economiche rilevanti. Da sempre per “cavalcare” la tecnologia occorrono grossi investimenti, investimenti alla portata dell’industria e/o di grossi investitori, difficilmente alla portata di un artigiano che tra l’altro si muove in un mercato “frazionato” come quello italiano.

Come troppo spesso avviene, le piccole imprese odontotecniche sottovalutano i costi del fare impresa, tra marketing e investimenti attivi, e non passivi. Soprattutto si sottovaluta la necessità di avere una mentalità imprenditoriale capace di creare un proprio mercato, dove fidelizzare è la parola d’ordine (vista l’assoluta mancanza di vincoli contrattuali). L’industria del dentale, abituata da sempre a far sperimentare le novità direttamente agli odontotecnici, ha inondato il mercato di stampanti e fresatori, facendo creare agli stessi odontotecnici, inconsapevoli, il mercato. In tal modo sono riusciti a vendere CAD-CAM anche agli odontoiatri, notoriamente molto attenti ad avventurarsi nell’acquisto di macchinari e materiali non propriamente necessari, riuscendo a vendere piccoli e inutili fresatori da studio (vedi lo “chairside”) dove la spesa d’acquisto ha frequentemente superato il risparmio sperato. 

Apriamo una parentesi sulle professioni sanitarie.  

Indubbiamente i tecnici appartenenti a qualsiasi altra professione sanitaria normata, hanno visto il loro status professionale evolvere, essendo sostenuti dalle nuove tecnologie. Per il settore del dentale la rivoluzione è stata copernicana. Si è passati da una professione prettamente artigianale, quasi artistica, che necessitava di professionisti abili scultori, competenti in pittura e con profonda conoscenza in anatomia e morfologia ed aventi un notevole background di esperienza, a una richiesta di abili smanettoni di computer il cui unico requisito richiesto è la padronanza nel gestire software. 

Occorre riflettere sulla la forte crisi mondiale del settore per comprendere il percorso della nostra categoria, essendo passati da utilizzo di sistemi artigianali a sistemi completamente computer assistiti. 

Ebbene la rivoluzione è avvenuta, e ci stiamo navigando da qualche anno. La richiesta di protesi a costi contenuti ha mutato una professione artistica, complessa e piena di conoscenza, in una professione che insegue l’obiettivo di protesi economiche, con il rischio di cancellare il saper fare e le eccellenze.

Questo a mio parere è difficile da realizzare con la sola tecnologia, proprio per la scelta che accompagna le esigenze degli utenti/pazienti i quali richiedono una maggior cosmesi, tant’è che l’odontoiatra completa sempre più frequentemente la maggior parte delle sue prestazioni, oltre che con i classici dispositivi protesici su misura, anche con interventi estetici sul resto del viso. Noi abbiamo la passione, la conoscenza e la voglia di approfondire.

Ricordo che la stesura di tutti i testi di odontotecnica ed alcuni di “scienza dei materiali” è stata, e lo è tuttora, opera di Odontotecnici e non di ingegneri. Tra i tanti citiamo il testo scritto dal sig. Alberto Battistelli “AFG” che descrive ed educa alla morfologia dentale, dandogli dignità di una materia scientifica. Ricordiamo Bebi Spina, maestro nell’analisi dei colori, e moltissimi altri. Tutte ricerche, scoperte e applicazioni merito di odontotecnici diplomati “in arte ausiliaria sanitaria”. Non vorrei fare una gaffe, ma quanti odontotecnici che hanno scritto testi per il settore, hanno conseguito una laurea in ingegneria biomedicale?  

Cambiamenti o capitolazione?

L’eventuale ingresso nell’ambito degli insegnamenti ingegneristici non darà agli odontotecnici vantaggi, e neanche possibilità di valutazioni nel cavo orale, nonostante che, tra le varie incombenze, il nuovo Regolamento Europeo 2017/745 imponga il controllo post-market. Queste attività sono negate ad operatori annoverati tra le “arti ausiliarie delle professioni sanitarie”, figurarsi a un ingegnere biomedicale, il quale si occupa di tutt’altro, non certo di codificare colori e occuparsi di estetica, gnatologia e morfologia. Spero che come adesso, e per sempre, la parte estetica resti di nostra competenza, e con essa i diritti propri di fabbricante e costruttore di MD su misura.  

Se è vero che attualmente tantissime professioni si avvalgono sempre più di tecnologie avanzatissime, come per i tecnici ortopedici o i tecnici di radiologia TRSM, non di meno, le altre professioni sanitarie e della medicina in genere, sono alle prese con innovazioni tecnico scientifiche e tecnologie sempre più all’avanguardia. Non per questo coloro che operano in questi settori sono necessariamente ingegneri biomedicali.   

La tecnologia del nostro campo viene utilizzata attualmente da odontotecnici, quindi operatori con un titolo di scuola media-superiore. Anche se per il tecnico il loro utilizzo è semplice, quello che manca è l’evoluzione verso una cultura imprenditoriale, nonché una tutela professionale tra le professioni sanitarie. Noi odontotecnici oltre che occuparci di estetica, funzione e fonetica siamo tenuti ad ottimizzare protesi complesse come le “Overdenture e le Toronto”, possiamo creare con il CAD e software sofisticati strutture molto precise e di qualità standard, che comunque non arriveranno mai a sostituire l’odontotecnico poiché non avranno in nessun modo la sua sensibilità. Il giorno in cui l’uomo non sarà più indispensabile saranno le macchine a prevalere a livello planetario.In questo non vedo sovrapposizioni, ma sicuramente un scelta ideata per il bene di chi ha bisogno di dispositivi dentali.

In attenta valutazione sono ben pochi gli odontotecnici che esercitano la loro arte presso ospedali e cliniche comprese le AUSL scarsa l’eventualità di provocare confusione tra gli utenti (dopo gli anni ottanta con la cascata di iscrizioni agli istituti odontotecnici, ogni famiglia italiana ha avuto a che fare con parenti diplomati ODT, sanno bene la differenza). 

Protesi, di questo si occupa l’odontotecnico.  

La competenza e la professionalità acquisita negli anni merita di una evoluzione come tutte le professioni tecnico sanitarie, ma soprattutto di essere legittimi creatori e fabbricanti di dispositivi medici odontoiatrici su misura (Come avviene nella quasi totalità dei paesi europei).

Regolamentazione, questo noi chiediamo e ad ognuno le sue competenze, ricordando ai negazionisti che i corsi di laurea in odontoiatria sono aperti a tutti, e se un tecnico volesse, potrebbe laurearsi in odontoiatria ed esercitare tale professione, ma noi vogliamo fare gli odontotecnici. Senza avere delle ripercussioni legali per il solo motivo di essere chiamati ad ottimizzare un manufatto protesico e seguire il suo percorso in vita, come da Regolamento 754/2017, di cui siamo i “fabbricanti” e ne conosciamo il suo percorso di costruzione, sottolineando la parola “manufatto”.

In ultimo, considerando che l’industria quando immette una nuova apparecchiatura progettata per essere utilizzata nella fabbricazione di dispositivi medici … ne ha già pronta un’altra più performante da introdurre sui mercati. Noi pensiamo di cavalcare una tecnologia che è già obsoleta!?Farebbe molto comodo alle industrie avere un odontotecnico ingegnere, per ottimizzazione di software e dare apporto specialistico nella fabbricazione delle protesi (firmare conformità, con operatori non qualificati collocati alla fabbricazione, di dispositivi medici su misura, MDR).“Aperti a cambia-menti”, mai rinunciare alla nostra posizione tra le professioni sanitarie. Consegnare all’industria le protesi su misura con l’odontotecnico laureato in ingegneria è una colpa a cui non intendiamo dare risposta alle future generazioni.  


Abbiamo solo bisogno di una maggior professionalità e rispetto per il nostro impegno. 


P.S. Ho in mente solo in un caso dove realmente l’odontotecnico viene utilizzato in ingegneria, ma solo per la sua spiccata manualità, in Ferrari un team di odontotecnici fabbrica pezzi unici su misura per le auto più belle del mondo, ma loro sono artisti della precisione, non ingegneri. E comunque sempre con un diploma in “arte ausiliaria delle professioni sanitarie”. 

Comunque sia i medici che gli odontotecnici sono solo avidi di presunzione, sono dei veri e propri cialtroni irresponsabili verso i diritti e la salute degli altri.

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Mentre la chimica è la scienza infinita che studia i fenomeni della materia, le loro trasformazioni permanenti, la biochimica, scienza dei fenomeni biologici, ne studia il rapporto e la loro convivenza.

Certo è che, fin dal lontano passato a oggi la ricerca ha sempre stimolato chi studia e sviluppa il nuovo, purtroppo però gli interessi di alcuni hanno sempre ostacolato e nascosto quei fenomeni negativi riguardo materiali o sostanze che non rispettano la biocompatibilità.

In questa pagina sono pubblicate relazioni a fronte di ricerche internazionali rivolte a situazioni e patologie dipendenti dall'uso di materiali come in questo caso i metalli o meglio dire le leghe metalliche per la realizzazione di: Dispositivi Medici - Chirurgici e tutti gli oggetti a noi cari come gioielleria ecc.

Il lungo elenco bibliografico mette in evidenza l'importanza del grave problema sentito a livello internazionale in particolar modo nel settore professionale.

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Malati di metalli - Tomo 1 e Tomo 2