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Maggio / Giugno 97 | PROTESI |
NUOVO TRATTAMENTO TERMICO DELLE LEGHE PREZIOSE E PALLADIATE |
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di Rosario Muto
COME
NOTO, il processo di fusione delle leghe dentali in
laboratorio
consiste nel porre il metallo allo stato solido in un forno a
temperatura controllata, oppure utilizzando il sistema del crogiolo con
ossigeno e pro- pano. Il metallo, così reso liquido, viene immediatam-
ente
riversato in un cilindro refrattario preriscaldato. |
Dopo varie ricerche ed espe- rienze sulle fasi di lavorazione
dei metalli nel 1992 ho iniziato
a stabilizzarle le leghe con un
composto gelatinoso da me
realizzato, il quale riduce in
modo molto marcato l'affiorare di ossidi di superficie, ma
so-
prattutto ne impedisce il loro riformarsi nelle cotture
succes-
sive. Ciò si traduce in un minor
assorbimento di questi compo-
sti da parte dell'organismo e
quindi in una minore tossicità
cronica potenziale. Il manufat-
to inoltre, se così trattato pre-
senta una qualità esteica deci-
samente superiore. |
Rosario Muto, nato a Na- poli il 06/09/1958 si e' di- plomato nel 1979 presso l'Istituto Professionale "Casanova" di Napoli. E' titolare di laboratorio Odontotecnico dal 1981. Attualmente lavora a Prato (PO) e collabora col Dr. MarcoCipriani,Odon- toiatra. Ha partecipato a nume- rosi corsi di aggiorna- mento avanzati, riguar- do alla gnatologia, alla protesi su impianti e alla metallurgia. Ha frequentato master in metallo-ceramica, in Ita- lia e all'estero. Collabo- ratore di numerose ditte nella progettazione e realizzazione di sistemi elettromedicali. |
Di conseguenza, si ottiene una struttura con superficie scura, che oltre a condizionare l'effetto finale del colore, e la sua lumino- sità provoca anche conseguenze negative per la adesione metallo- ceramica. Ciò si verifica in particolare con le leghe palladiate, perchè queste favoriscono la formazione di ossidi durante le ripetute cotture della ceramica. Come noto, il metallo così trattato va incontro in cavità orale a fenomeni di ossidoriduzio- ne che vanno a scapito dell'inno- cuità del manufatto. |
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N. 1 - Il prodotto gelatinoso per il trattamento termico delle leghe |
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RASSEGNA ODONTOTECNICA pag. 33 |
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N. 2 - Cappetta (in lega palladiata al 2% di Au ) a fine trattamento termico col prodotto. | N. 3 - Ricordare di applicare il prodotto anche all'interno della cappetta. | N. 4 - Come si può notare, le cappette (dopo il trattamento termico) hanno un aspetto chiaro. |
È altresì importante trattare le leghe impiegate nei lavori di oro-resina in modo da impedire i fenomeni di ossidoriduzione orale i quali danneggiano il legame. Infat- ti essi creano spazio suscettibile di infiltrazione da parte della saliva, causando quindi nel tempo il distacco. Il prodotto è allo stato di gel, in modo da permetter- ne l’applicazione in modo facile e rapido grazie alle sue proprietà fisico-chimiche. Il gel in effetti non fa altro che creare, sotto stimolo termico, uno strato vetroso, in modo tale che al raggiun- gimento della temperatura per il trattamento termico il metallo è in assenza di ossigeno. Ciò consente una stabilizzazione del reticolo cristal- lino della lega, senza che si formino legami fra l’ossige- no e i metalli, che portano alla formazione di ossidi. Si ringrazia per la gentile collaborazione il Dr. Marco Cipriani, che mi ha aiutato nelle ricerca. | ![]() |
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N. 5 a / 5 b / 5 c - Esempio di lavoro misto: saldatura postceramizzata, tra oro-ceramica e rchmond in oro-resina |
Modalità d’impiego Metallo ceramica: dopo la levigatura il manufatto va pu- lito con un getto di vapore, quindi va applicato il pro- dotto su tutta la superficie, lo si pone alla bocca del for- no, in modo da permettere l'essicazione. Si procede al consueto trattamento termico in atmo- Sfera. Quindi si passa alla pulizia con l’ausilio di appa- recchio a ultrasuoni a tempo, utilizzando il liquido de- cappante. Successivamente va neutralizzato in acqua e bicar- bonato, lavato in acqua demineralizzata, infine vapo- rizzato. | ![]() |
Altresì importante è l’eliminazione dell’ossidazione metallica nelle zone da rettificare (lavori di precisione) e nella lucidatura del bordino cervicale. Tutto ciò va eseguito a una temperatura molto al di sotto di quella richiesta per la cottura della ceramica. Si rimuove il prodotto utilizzando ilprocedimento già mensionato. Altre
modalità d’impiego
Oro resina e manufatti che
presentano analoghe carat- teristiche
di fusione (barre, perni monconi, intarsi): do-
la levigatura e la
polimentatura, il manufattom va puli-
to con un getto di vapore. Poi va
applicato il prodotto su
tutta la superficie, e si procede al trattamento termi-
co descritto in precedenza.
In
seguito si pulisce con il solito metodo a
ultra- suoni.
Il
manufatto è pronto per le lavorazioni successive.
Il procedimento può risultare molto utile prima delle saldature
primarie o post-ceramica. |
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N. 6 a / 6 b / 6 c - Esempio di lavoro con barra di precisione, inclusi attacchi, saldatura su richmond destinata a ricevere un'overdenture. | N. 6 b --/> |
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N. 7 a / 7 b / 7 c - Struttura oro-ceramica prima del trattamento termico. | |
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N. 8 a / 8 b - Lavoro in oro-resina: si osservi la lucentezza del metallo trattato con questo prodotto. |
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N. 9 - Primo piano di un gruppo di ceramiche con fresaggi: il prodotto è stato impiegato per eliminare gli ossidi di superficie, in modo da poter rettificare e lucidare facilmente. |
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N. 10 - Il prodotto è indicato per tutti i metalli impiegati in cavità orale, perciò anche per i perni monconi | N. 11 - Dopo il trattamento |