AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici

allergieodontotecnica

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Recensioni, raccontate la vostra storia per cui i danni e le mille patologie in campo sanitario come l'ortopedia e l'odontoiatria.

Ecco le mail che mi arrivano riguardo i danni e ulteriori danni causati dalla zirconia
 
-------- Messaggio Inoltrato --------
Oggetto: Info Impianto
Data: Tue, 9 Nov 2021 22:22:40 +0100
Mittente:
A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Buongiorno,
Mi perdoni se la disturbo ma girando in rete ho trovato la sua mail e sono abbastanza disperato/scioccato/incazzato.
Mi chiamo Andrea e ho 32 anni. Da 5 anni mi sto curando in modo naturale per diversi problemi di salute.
A maggio ho deciso ti farmi togliere un dente del giudizio che avevo da anni dopo aver saputo che non è il massimo averli in bocca “morti”. Allora sono andato da un dentista olistico vicino a casa dove mi ha estratto il dente, poi mesi dopo cioè fine settembre 2021 mi ha messo un impianto a detta sua di ceramica completamente non tossico. Sono andato in fiducia. Pero da quando ho fatto l’intervento ho avuto un malessere generale, sintomi neurologici , forte ansia e sbalzi di umore mai avuti. Vado a vedere il depliant che mi ha dato con il numero di serie dell’impianto e vedo che è in Zirconia. Poi ho fatto due ricerche e mi è uscito lei. Per quello che le ho scritto.
Dice che e possibile togliere questo impianto il prima possibile ?
Se si come faccio a coprire lo spazio mancante con un materiale completamente non tossico. Perché mi hanno detto che se lascio lo spazio non va bene a lungo termine .
In caso di risposta positiva lei potrebbe fare questo lavoro?
Se mi risponderà grazie mille di cuore.
Andrea Accusato
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

Instabilità elettrodinamica con effetto elettrogalvanico e dissociazione ionica.


Cosa significa instabilità elettrodinamica?
Cosa significa effetto elettrogalvanico?
In presenza di liquidi e energia diversa cosa succede?
Come si comporta la materia stessa?
Quali inquinamenti e interferenze sono responsabili?

L’atomo è l’elemento principale che determina ogni forma di materia dinamica e apparentemente statica. L’atomo è l’elemento costitutivo infinito per definizione di tutto l’universo.
La sua presenza è quantica con vuoto pari allo zero.
La sua dimensione è un millesimo di un millimetro.
I suoi principali elementi determinano l’aggregazione e la formazione della materia stessa.
Sono: nucleo centrale, protoni, neutroni ed elettroni.
La formazione è dovuta sia per la presenza con in particolare dell’elettrone e nella totalità dei casi sia per la grande forza determinata dalla interferenza onnipresente dell’ossigeno e fortemente dall’idrogeno.
Comunque dalla tabella periodica degli elementi di chimica è evidente che a secondo della loro energia contenuta nel nucleo centrale e viceversa, da loro il punto di degradabilità, loro stessi possono interferire e sgretolarsi sotto forma di nanoparticelle.
Ogni materiale aggregato di sintesi in forma mono o in forma multipla per contenuti diversi, ogni qualvolta concepiti, hanno una loro carica elettrica di cui l’energia vibrazionale ha una alterata aggressività e di interferenza. Sempre la stessa, la maggior parte della materia in presenza atmosferica o in presenza liquida si lascia degradare, altre, quelle naturali hanno una loro carica elettrica di cui l’energia vibrazionale ha una ottima condivisione positiva e di convivenza ma, tutte e due le energie possono assommarsi, scontrarsi e essere responsabili di un lungo elenco di reazioni elettriche e chimiche. Nel caso di strumentazioni o di dispositivi protesici, di strumenti elettronici o meccanici, loro, i materiali di composizione possono determinare disfunzioni di ogni sorta.
In campo sanitario qualsiasi oggetto, anche uno solo può entrare in conflitto con l’energia biologica e creare una cella elettrogalvanica con conseguenti molteplici patologie.
Perché tutto questo?
Le leghe metalliche, il loro elementi aggregati per la loro composizione, il loro collante ha come forza proprio la presenza dell’ossigeno e dell’idrogeno.
Quest’ultimo determina l’alterazione di instabilità elettrodinamica proprio nel nucleo centrale dell’atomo, portando in agitazione tutti gli elettroni che alteratamente sono nella orbitale più esterna.
La soluzione? E’ la dissoluzione completa della presenza dell’ossigeno e dell’idrogeno per stabilizzare l’oggetto ma questo è possibile solo con leghe nobili con il protocollo termochimico TTSVGEL.IT.
Una cosa è certa, la convivenza di prodotti di sintesi con energie diverse non è compatibilità, è propriamente opposta, è una convivenza molto sensibile, instabile.
Mentre il motivo con cui tutto ciò che convive e o metabolizzato è solo tutto quello che ha un ché di naturale, sia il mondo animale che vegetale ma, attenzione che in questo caso è predominante l’uomo.

Signori di PUB MED , signori medici, scienziati del nulla e in particolare wikipedia, odontotecnici, produttori industriali e distributori e Sanità, per piacere non confondete le persone raccontando solo fake news.
Per tutto questo la scienza afferma che: il cromo cobalto (acciaio), il titanio (lega), la zirconia (radioattiva perchè ricavata da sacche di uranio e non trattabile), e tutti i materiali a base di carbonio, sono tossici, interferiscono elettronicamente con conseguenze neuro disfunzionali,  ionizzano rilasciando ioni metallici, mandando in apoptosi sia i tessuti duri che tessuti molli. 
Rosario Muto

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

https://www.territo.it/it/news/polemiche-su-ricerca-su-metalli-in-odontoiatria.aspx#:~:text=80%20Outlet-,Polemiche%20su%20ricerca%20su%20metalli%20in%20Odontoiatria,effettivamente%20i%20valori%20di%20rilascio%20risultino%20molto%20ridotti.%0A%0AFonte%3A%20Italia%20Salute,-%2D19%25

Polemiche su ricerca su metalli in Odontoiatria

17/05/2004

Una ricerca condotta presso l'Università La Sapienza di Roma che dimostra la tossicità per la salute dei materiali usati dalla maggior parte dei dentisti ha ricevuto il rifiuto della pubblicazione da parte della rivista “Dentista Moderno”. A darne notizia è lo studio odontotecnico al quale la ricerca accreditava il successo di una metodica in grado di rendere biocompatibili alcuni di quegli stessi materiali attraverso un processo chiamato “ceramizzazione”.

Secondo quanto dichiarato dallo studio odontotecnico, con sede a Prato, la metodica, messa a punto grazie allo studio, all'onesto impegno ed al sacrificio di tecnici della provincia italiana al servizio della tutela della salute dei cittadini, si scontra con gli interessi dei potentati del settore medico, odontoiatrico, dell'industria dei materiali e dell'editoria medico-scientifica, ai quali la realtà emersa dallo studio condotto presso l'Ateneo romano e il rimedio proposto, risultano scomodi.
Il risultato è la censura di una ricerca universitaria, in un momento in cui tanto si parla di “fuga di cervelli”.

Ad essere danneggiati sono i tanti cittadini italiani che spesso sono vittima di determinati disturbi, senza sapere il perché. Ciò avviene a pochi giorni dalla notizia, subito smentita dall'ANDI e dall' AIO, del rischio di trasmissione di virus da un paziente all'altro sulla poltrona del dentista.
Il rifiuto della pubblicazione sulla rivista “Dentista Moderno” della collana Utet “Scienze Mediche” è stato motivato con la seguente motivazione: ”l'argomento trattato non rientra nella programmazione della rivista”.
La tesi dell'articolo di cui è stata rifiutata la pubblicazione (il link per scaricarla è reperibile alla seguente pagina: http://www.italiasalute.it/NewsH.asp?ID=5905), è che i materiali usati attualmente dai dentisti sono potenzialmente dannosi per la nostra salute, soprattutto in alcuni soggetti predisposti, in quanto le leghe metalliche utilizzate possiedono un potenziale elettrochimico che, interagendo con il nostro corpo, dà vita ad un processo di ionizzazione, vale a dire il rilascio di radicali liberi.

La ricerca condotta dal Prof. Luigi Campanella, Ordinario di Chimica dell'Ambiente e Beni Culturali presso l'ateneo romano, conferma tale tesi, ed inoltre afferma la validità della soluzione messa a punto e brevettata in Italia dallo studio odontotecnico di Prato che consente di ottenere la biocompatibilità delle protesi e degli impianti dentali.

La ricerca aveva in particolare lo scopo di valutare il livello di potenziale tossicità dei materiali odontoiatrici, in particolare gli amalgami dentali, utilizzati per le otturazioni, e le leghe metalliche utilizzate per le protesi e gli impianti, considerando l'ambiente in cui essi sono ospitati: la bocca, e quindi la saliva, sia in condizioni fisiologiche che alterate da patologie, cure mediche, abitudini personali.
I materiali usati in campo odontoiatrico devono essere accompagnati da una Scheda Tecnica, resa obbligatoria dalla Direttiva Europea 9342. Lo schema predisposto per la scheda tecnica lascia però molti dubbi riguardo alla probabilità che nella bocca dei pazienti finiscano effettivamente materiali biocompatibili e non tossici. In questa scheda si raccomanda di indicare che il materiale utilizzato è “Stabile in condizioni normali. Non esporre a forti agenti ossidanti”. Tale definizione non considera il fatto che nella nostra bocca sono naturalmente presenti agenti ossidanti, per cui la supposta biocompatibilità è solo teorica e stabilita a priori dalla azienda produttrice senza considerare ciò che accadrà con la lavorazione quando il materiale verrà impiantato sul paziente.

La scheda inoltre riporta in bella evidenza che “Le informazioni contenute in questo documento sono da ritenersi valide al momento della stampa. Non si accettano responsabilità per eventuali danni derivanti dall'uso del prodotto con altri materiali o in processi non specificatamente idonei". Ciò significa che l'azienda fornitrice del metallo si sottrae dalla responsabilità, caricandola su chi si occuperà della lavorazione.
Lo studio del Prof. Campanella è stato condotto simulando la presenza di tali materiali nella bocca di una paziente. Ha rilevato ad esempio l'interazione esistente tra i materiali odontoiatrici presenti nella bocca e il vizio del fumo o l'assunzione di determinati farmaci. Circostanze che accrescono la tossicità di tali materiali. E' stato effettuato un confronto fra il comportamento degli amalgami commerciali e di altre leghe eventualmente pretrattate.

Lo studio giunge alla conclusione che, prima di tutto, per qualsiasi soggetto si sottoponga ad un trattamento odontoiatrico occorre una valutazione clinica con la quali si valutino i potenziali effetti dei materiali che si andranno ad usare.
Lo studio ha anche valutato l'efficacia di un processo cosiddetto di inertizzazione cinetica, messo a punto e brevettato dallo studio odontotecnico di prato Dental technology di Rosario Muto, un trattamento termico che attraverso la ceramizzazione, sotto strato vetroso, della lega metallica porta all'ottenimento della stabilità elettrochimica: un requisito fondamentale per la biocompatibilità dei materiali presenti nella nostra bocca. Maggiori informazioni sul processo sono disponibili su Italiasalute.it all'url: http://www.italiasalute.it/Servizi/dental.asp

In particolare lo scopo dello studio era la valutazione del rilascio da materiali odontoiatrici dei metalli contenuti in essi in presenza delle saliva in condizioni fisiologiche o alterata a causa di patologie, cure mediche o per abitudini personali e confronto fra il comportamento degli amalgami commerciali e di altre leghe eventualmente pretrattate. Lo studio ha valutato la stabilità elettrochimica, nonché della ionizzazione e della corrispondente tossicità di provini metallici a base nobile stabilizzati in modi diversi: consueti trattamenti tradizionali di ossidazione o ceramizzazione e il nuovo sistema stabilizzante di inertizzazione, mediante trattamento termico protetto sotto strato vetroso.



Il Prof. Luigi Campanella aveva messo in luce le sue preoccupanti ricerche sui fattori di rischio derivanti dalla tossicità dei “Materiali odontoiatrici” in occasione delle conferenza del 18 Ottobre 2003 organizzata dalla COL (Cenacolo Odontostomatologico Laziale “Il trattamento Odontoiatrico nei Pazienti affetti da malattie sistemiche.
Lo studio dunque sostiene la tesi che un ottimo consiglio da dare ai dentisti è quello di non utilizzare gli amalgami e di fare una attenta valutazione clinica e anamnetica del soggetto sottoposto a qualsiasi prestazione odontoiatrica, in particolar modo nella prescrizione di un dispositivo e nell'utilizzo di materiali metallici e loro possibili interazioni.

Le leghe metalliche nobili rilasciano in quantità tale i metalli costituenti da suggerire l'opportunita di un trattamento protettivo.
Il processo di inertizzazione (cinetica) attraverso la ceramizzazione con TTSV (trattamento termico sotto strato vetroso con adesione alla lega) risulta essere molto efficace non solo per la stabilità elettrochimica, ma anche la qualità maggiore che deriva al materiale stesso in relazione alla richiesta di biocompatibilità nel caso di interazioni biologiche. NB. E'consigliabile utilizzare leghe esenti da: Cu, Co, Cr, Ni, Zn, Be, Ca,)
Il migliore trattamento risulta la ceramizzazione in presenza della quale effettivamente i valori di rilascio risultino molto ridotti.

Fonte: Italia Salute