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Abstract della relazione "Eliminazione degli ossidi nei metalli preziosi, vantaggi tecnici ed estetici"
Marrazzo Nadia. Odontoiatra-Docente Master I livello Medicine Naturali. Università di Roma Tor Vergata
Muto Rosario. Odontotecnico
Le leghe che vengono usate in odontoiatria, anche se controllate per purezza e tollerabilità, in seguito a lavorazione non corretta e soprattutto se si tratta di leghe dette “vili”, possono innescare ossidazione con produzione più o meno marcata di ioni e dare l’avvio a patologie orali o a sintomatologie- all’inizio dette funzionali- ed in seguito tramutarsi in vere e proprie patologie degenerative o addirittura concorrere a deficit od alterazioni immunitarie. A causa della saliva, la presenza di altri inquinanti ambientali e non, una alimentazione non perfettamente adatta, una lavorazione male eseguita in laboratorio anche con riutilizzo massivo di vecchia lega anche se di ottima qualità- per questi ed altri motivi- si modifica e da reticolo cristallino regolare si passa ad una forma instabile con elettroni liberi ed elevato potenziale elettrochimico, con formazione di ossidi che diffonderanno continuamente nell’organismo.
Purtroppo, a fine del processo produttivo, qualsiasi oggetto al 99% è inquinato: vuoi per lo stesso passaggio di stato (solido-liquido-solido), vuoi per i materiali stessi utilizzati in tutto il ciclo produttivo, dalla cera al rivestimento, al crogiolo, alle sostanze per la fusione stessa, l’interazione atmosferica, gas, sistemi e materiale di rifinitura, acidi, sabbiature, gli stessi contenuti nel cassetto, l’errato trattamento termico detto di ossidazione, senza dimenticare che alcuni componenti sono loro stessi ritenuti inquinanti. Nelle leghe metalliche, in quelle a morfologia lamellare (definite preziose), la forza di scambio elettronico diretto è determinato da un potenziale elettrodinamico con segno +, in quelle vili (titanio o al cromo cobalto etc.), sono determinate da un legame a ponte di ossigeno con potenziale elettrodinamico con segno -. Per motivi produttivi, da quello industriale a quello artigianale, l’inclusione, l’interferenza dell’ossigeno è la vera causa di instabilità dei metalli, punto focale e determinante di una serie di condizioni problemi già di carattere tecnico che biologico. Oggi esiste la soluzione per eliminare degli ossidi dalle leghe preziose, per renderle pure, risolvendo così molti problemi tecnici (alloggiamento passivo delle strutture, maggiore precisione, più estetica etc.) che biologici. Verrà presentato un protocollo ed una sostanza che applicata su oggetti metallici in lega soltanto a base aurea durante il percorso di realizzo, muta quella presenza elettrodinamica in una forma statica; questa sistematica non solo inibisce la classica attività elettrogalvanica con la conseguente dissociazione ionica dei metalli verso i tessuti e i liquidi etc. ma, avvalora in modo eccezionale le caratteristiche tecniche e qualitative, estetiche e biologiche.
Nell’ultima settimana di settembre si è svolto il 41° incontro mondiale Iso, tenutosi in Italia a Roma ed organizzato dall’Unidi.
L’importanza di questi incontri è rilevantissima sia per il confronto nella riunione plenaria e sia per i vari gruppi tecnici, durante i quali si affrontano diverse problematiche. I partecipanti ai gruppi di lavoro rappresentavano le industri a livello mondiale, c’erano organizzazioni non governative, le università, ed erano presenti anche svariati ricercatori a servizio delle aziende.
In alcune occasioni, i chairman dei gruppi tecnici hanno segnalato l’assenza delle associazioni di categoria che avrebbero potuto dare il loro contributo ai fini dei controlli e verifiche degli standard in discussione.
In passato gli odontotecnici non hanno mai partecipato a nessun degli incontri Iso e non sono mai stati consultati! Bisogna partecipare attivamente a queste riunioni se vogliamo contare e magari indirizzare, a nostro favore, le decisioni che altri prendono liberamente.
Ad esempio nel gruppo di lavoro SC/WG 12 Corrosion Test Methods, gli esperti si confrontavano sulle metodiche da applicare per il controllo delle superfici metalliche, da utilizzare nel cavo orale, nelle prove corrosione.
Lo standard prevede che bisogna applicare uno specifico trattamento di superficie affinché sia valido il test di corrosione. Lo spessore da rimuovere sulla superficie da analizzare è di 0,02 mm, nel il valore sia alterato in eccesso o per difetto, i risultati sarebbero completamente diversi. Nel mio intervento ho posto l’accento che nella pratica quotidiana, possiamo talvolta limare le superfici occlusali anche di 0.06 – 0,08 e quindi questo standard non sarebbe applicabile.
Questo ha creato un dubbio che sarà affrontato nel prossimo incontro Iso. Nell’SC2 WG 1 Dental Ceramics, la Feppd ha presentato un documento che sostiene l’importanza delle polveri di ceramica colorate per consentire un agevole utilizzo degli operatori, anche questo intervento è stato accolto in DIS ( draft internal standard) (bozza tecnica per la modifica interna dello standard).
Alcuni studi effettuati in Svizzera hanno rilevato che sono presenti tracce di materiale radioattivo nei blocchetti di ceramica di nuova generazione (zirconia allumina).
Sono necessari ulteriori approfondimenti mediante test specifici e valutazioni, finalizzati alla salvaguardia dello stato di salute degli operatori e degli utilizzatori finali (pazienti).
In buona sostanza, gli standard sono sviluppati per i materiali, essi dovrebbero comprendere sia gli utilizzatori, sia i pazienti ma, essendo troppo generici si corre il rischio che non tutti i settori ne traggono beneficio.
Aggiungo che bisogna sviluppare una maggiore coscienza degli operatori sugli effetti dei materiali sui pazienti.
Per evitare di essere tagliati fuori o comunque di non poter usufruire positivamente degli standard, bisogna essere presenti con le dovute competenze! Nella sessione plenaria dei materiali protesici i chiarman hanno riferito sui lavori svolti nell’arco degli incontri dei gruppi tecnici. Potrei continuare con altri argomenti tecnici ma, per una necessaria sintesi rimando ad un prossimo incontro.
Rosario Muto relatore al convegno "Medicina naturale a difesa dell'uomo" , "Siamo sicuri della biocompatibilità dei materiali metallici utilizzati in campo odontoprotesico? Eliminazioni degli ossidi e tutela della salute"
Siamo in programmazione per gli eventi: Incontro Culturale "Gli ossidi e la corrosione come fenomeno elettrochimico e loro soluzione" Scarica la brochure Quota di partecipazione € 100,00
Gli italiani si recano meno dal dentista. Ci poniamo due semplici domande: è davvero una cattiva notizia ed è davvero tutta colpa dell'euro? Oppure gli italiani sono più informati e non si fidano più dei dentisti, così come dei farmaci e dei medici in genere?
Il 6 luglio 2005 il Corriere della Sera ospitava l'urlo di dolore dei dentisti. "I dentisti chiedono aiuto: siamo in crisi", recitava il titolo dell'articolo firmato da Lorenzo Salvia. Nell'articolo si citava la denuncia dell’Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), ma anche dalle sigle sindacali degli odontoiatri, dal mondo universitario, dagli igienisti, dagli odontotecnici, dalle assistenti di studio odontoiatrico, dall'industria e dalle società scientifiche. Tutti lamentano la profonda crisi del comparto che si è concretizzata con la perdita in sei mesi del 35 per cento dei pazienti, tanto da far parlare di "sindrome della poltrona vuota", ma non ci hanno convinto molto nello spiegare le cause di questa che loro definiscono crisi.
In quanto tale, la notizia che ci informa del fatto che si riduce il numero di cittadini costretti a ricorrere ad una prestazione sanitaria dovrebbe portare a considerazioni positive. In particolar modo per chi si rivolge al dentista per necessità di cura più che di prevenzione, si potrebbe anche ritenere che i cittadini si recano meno dal dentista perché mettono in atto più di prima comportamenti di auto-prevenzione e profilassi nei confronti delle malattie dentali, perché più informati e più sensibili nei confronti dei vantaggi in termini di salute ma anche di risparmio di spese mediche future che tali comportamenti più responsabili possano comportare. È naturale che se la questione viene vista dal punto di vista puramente corporativo (a pronunciarsi è stato il presidente dell'Andi, Roberto Callioni) possano emergere considerazioni che facciano trapelare preoccupazione per una professione fino a qualche anno fa ritenuta "miniera d'oro", piuttosto che qualche miglioramento per la salute e le tasche del cittadino.
Tra i fattori cui è stata addebitata la latitanza dei pazienti alla poltrona del dentista sono stati citati il "fattore euro", con gli italiani, spesso anche appartenenti alle classi medie, che sempre più spesso, pur di risparmiare, si fanno curare in Ungheria o in Croazia, ma non si parla delle minori garanzie (o, perché no, maggiori) che dentisti esteri possano fornire a favore della salute del paziente. Tale fenomeno, si dice, sarà accentuato a partire dalla fine dell'anno, quando una direttiva europea aprirà le porte del nostro paese ai dentisti di 25 paesi europei e si è facili profeti nel prevedere in futuro i giornali italiani parlare del "dentista polacco" così come nel corso di quest'anno in Francia si è parlato dell'"idraulico polacco", figura evocativa utilizzata da molti francesi euroscettici e che avrebbe incoraggiato il "no" pronunciato contro l'approvazione della "Costituzione Europea".
Altro fattore addotto per spiegare la crisi dei dentisti è l'eccessivo numero di aspiranti dentisti che si sono avviati verso l'ex professione d'oro, ingolfando il settore. A dire il vero però, questo fattore può aver peggiorato gli affari per il singolo dentista, ma non può aver inciso sul numero di italiani che abbiano deciso di sedersi sulla fatidica poltrona. È tutta da dimostrare poi una tesi che sostenesse che dentisti più giovani non offrano migliori garanzie per la salute del paziente. Non si commette sicuramente un errore grossolano se si fa la semplice considerazione che la maggiore concorrenza, a parità di professionalità, non può che andare a vantaggio dei pazienti, con prezzi migliori e migliore disponibilità di dentisti sul territorio.
Ci permettiamo poi di associare a quest'ultima considerazione il fenomeno dell'evasione. È probabile che un cittadino che è meno ricco di prima e non può o non trova conveniente scaricare fiscalmente le spese mediche, di fronte alla fatidica domanda "vuole la fattura", oggi, con il "fattore euro" possa con una maggiore probabilità rispondere di no, sacrificando il proprio senso civico di fronte alla possibilità di risparmiare non pochi euro. C'è da dire anche che la propensione all'evasione da parte dello stesso medico può essere accentuata in periodi di crisi, mentre Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei consumatori Codacons, ritiene che proprio per la presenza dell'evasione non si possa parlare di crisi così drammatica e propone ai dentisti una semplice ricetta: abbassare i prezzi.
Trai motivi per cui gli italiani si recano meno dal dentista non potrebbe esserci anche un calo di fiducia? È questa l'ipotesi che ci permettiamo quanto meno di sottoporre, essendo più consapevoli dei danni che l'odontoiatria, in particolare per gli scarsi livelli di sicurezza dei materiali utilizzati, come il cromo-cobalto oggi, e il mercurio ieri. Se non in televisione o sui giornali, almeno su internet è possibile trovare su siti come OdontotecnicaNaturale.it o Italiasalute.it informazioni che hanno fatto sorgere il dubbio a molte persone. Continuano ad affluire numerosi i contatti e le richieste di informazioni di pazienti mentre si accumulano presso gli studi legali le procedure di denuncia e le richieste di assistenza, senza più molti dubbi da parte degli avvocati con esperienza in questo ambito sul procedere o meno alla richiesta di risarcimento. Peccato che spesso il paziente danneggiato è spaventato dai costi di un'azione legale e purtroppo perde in partenza quella che doveva essere una battaglia per la tutela dei propri diritti. Sul fronte della comunità scientifica si continua a non dare il giusto risalto agli studi che hanno preso in esame i danni che l'ossidazione dei metalli può provocare sulla salute. Eppure non è da ritenere puramente fantasiosa l'ipotesi che un personaggio a dir poco illustre come Papa Giovanni Paolo II possa essere stato vittima di una reazione autoimmune provocata dalla protesi all'anca con conseguente insorgenza del Morbo di Parkinson. Abbiamo personalmente colto espressioni di imbarazzo in personalità del mondo ecclesiastico alle quali veniva proposta una lettura del genere delle malattie di Wojityla.
Barriere chimiche: A.M.I.C.A. chiede al Parlamento una legge per i malati ambientali
Roma, 30.11.07 - L'Associazione A.M.I.C.A., che da anni lavora per il riconoscimento delle malattie ambientali, organizza, il 12 dicembre 2007 alle ore 11.00, una manifestazione nazionale davanti alla Camera dei Deputati per chiedere una legge che tuteli i diritti delle persone chimicamente sensibili, alle quali la malattia nega anche la possibilità di manifestare. Saranno i loro parenti e familiari ad indossare al loro posto le mascherine e a rappresentarli con delle sagome.
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) comporta reazioni multiorgano ogni volta che il malato si espone a piccolissime dosi di sostanze chimiche come profumi, fumo di sigaretta, smog, detersivi, deodoranti ambientali, gomme, tessuti sintetici, pesticidi, ecc. ma spesso le reazioni vengono attivate anche da campi elettromagnetici di cellulari, ripetitori, computer, ecc.
Gli studi epidemiologici condotti negli USA e in Danimarca stimano che circa il 10-15% della popolazione sia ipersensibile a sostanze chimiche contenute nei prodotti d'uso comune e tra queste una percentuale di circa l'1,5-3% è resa completamente invalida da questa iper-reattività al punto di dover abbandonare il lavoro, e gli scambi sociali. Si può dedurre che i malati in Italia siano almeno 50.000, molti dei quali diagnosticati con allergia, asma aspecifica, rinite cronica, sindrome dell'occhio secco, dermatite da contatto, emicrania, ecc. Anche il Rapporto 2005 dell'Agenzia Europea per la Protezione Ambientale elenca la sensibilità chimica tra le malattie ambientali emergenti.
Proprio sulla base delle leggi statunitensi che prevedono luoghi di lavoro privi di profumi e di agenti chimici e una bioedilizia pubblica per MCS, A.M.I.C.A. si era rivolta nel giugno 2006 al Parlamento per chiedere una legge specifica per MCS che desse applicazione completa ai principi costituzionali del diritto alla salute, al lavoro, al voto, all'istruzione e all'assistenza sociale. L'On. Pier Paolo Cento ha risposto con la PDL n. 344 che propone il riconoscimento della MCS come malattia sociale. Tale proposta è stata sottoscritta anche dagli Onorevoli: Bonelli, Pellegrino, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Laganà Fortugno, Lion, Piazza, Poletti, Trepiccione, Zanella, Dioguardi e Di Virgilio. Di recente l'On. Cesare Campa ha preparato un progetto di legge con il medesimo obiettivo.
Allo stato attuale i malati ottengono l'invalidità civile per MCS sulla base della gravità delle varie patologie scatenate dalle esposizioni chimiche, ma manca qualsiasi forma di assistenza sanitaria specifica. In caso di bisogno il malato grave di MCS non si può rivolgere neanche al Pronto Soccorso perché non vengono applicati i protocolli statunitensi di ospedalizzazione che prevedono la bonifica ambientale (pulizia con bicarbonato invece che con detergenti chimici, divieto di accesso a personale che indossi profumi, abiti lavati con ammorbidente, gel e lacche per capelli, ecc.) e una preparazione specifica del personale sanitario. Molti malati devono rivolgersi ai tribunali per avere il riconoscimento del diritto alle cure all'estero o ad un luogo di lavoro senza profumi, stampanti, ecc. per la mancanza di una legge specifica.
Solo le Linee Guida per la Tutela e la Promozione della Salute negli Ambienti Confinati (Accordo del 2/9/2001 del Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome) inseriscono la MCS insieme alla Sindrome dell'Edificio Malato tra le condizioni che meritano particolare cautela.
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0923-751638 martedì e giovedì dalle 13,00 alle 15,00
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Anche se le cause delle allergie ai metalli è cosa vecchia (vedi storia, tempo dei romani e degli egiziani, nel corso degli ultimi anni, da 1790 a oggi), da una parte la scienza a messo in evidenza tutto quello che ne correla l’uso, dall’altra gli interessi del mercato ha continuato a fare orecchio da mercante.
Negli ultimi anni (circa un decennio), La direttiva EU 93/42 ha messo a punto tutta una serie di regolamenti a tutela della salute degli operatori stessi e dei fruitori finali. Sempre all’incirca un decennio, la stessa EU ha dichiarato di aver perso il controllo della chimica e dei derivati, mentre la legge Bassanini permette l’immissione di prodotti sul mercato, solo con l’auto certificazione.
Nel 1983, il decreto legge di Veronesi, affermava che, nel comparto della cosmetica dentale, è possibile utilizzare qualsiasi materiale, qualsiasi prodotto, purché esente anche di un minimo di solubilità. Da qualche anno si sono verificati tutta una serie di eventi meramente preoccupanti, l’avvento della nanotecnologia, un nuovo materiale con matrice tossica e radioattiva, questo materiale per la maggior parte è costituito da: zirconio, ittrio, torio, tantalio etc. Questo materiale come anche il titanio e il cromo-cobalto, sono solubili. Questo materiale ormai lo ritroviamo quasi in ogni prodotto, nella plastica, nei tessuti, nei cosmetici, nei farmaci, nel pellame, negli alimenti, nella meccanica, nelle protesi, nell’aria etc. Questo materiale ormai sta inquinando tutto, dall’ambiente agli alimenti a tutto il sistema biologico, creando tutta una serie di patologie abbastanza gravi, perché inalato accidentalmente, o per presenza da dissoluzione diretta o indiretta dai dispositivi protesici. Senza dimenticare tutte quelle leghe non nobili, come il titanio e il cromo-cobalto due leghe ricche di nichel.
Oltre alle demagogiche promesse e documentali, le aziende del dentale, immettono sul mercato prodotti totalmente di dubbia innocuità, la loro sperimentazione non si avvale di personale competente, di sistemi validi nei modi di ricerca e fedeltà nelle dichiarazioni.
Attualmente non esistono organi di controllo, il gioco avviene in ambiti di particolare interesse universitario, sperimentazione a interesse, chi paga detta legge, l’ambiguità è così grave…che, chi commissiona è l’azienda, chi paga è l’azienda, chi esegue le ricerche, sono studenti universitari, i quali per completare gli esami si propongono con una ricerca, oggetto della tesi di laurea universitaria, chi raccoglie i meriti sono i Prof. Universitari, chi raccoglie la fama sono i Prof. Universitari. Tutti vogliono cavalcare l’onda, tutti vogliono essere famosi, anche se è tutto falso e crea danno, non sia mai quello o questo non va, non sia mai un dato prof. Dice al contrario, si chiudono tutti in un grande limbo di omertà. Altro che materiali di dubbia innocuità tipo ASIA. Tra i tanti tipi di leghe metalliche non nobili (cromo-cobalto, titanio), la maggioranza viene importata dall’estero e nel 2007 ne sono arrivate in Italia tonnellate di materiale radioattivo, pochi lo sanno, tranquillamente è stato immesso sul mercato.
Il cromo-cobalto usato in campo medico protesico è ad altissimo contenuto di nichel, circa 60%, 70%, senza, diventerebbe non lavorabile. Il Giappone, produttore di zirconio/a e tecnologia per l’estero, la sanità nel proprio paese ne vieta l’uso. Molte macchine CAD CAM per la lavorazione della zirconia/o risultano molto pericolose per gli operatori stessi, l’emissione delle polveri altamente elettromagnetiche, sono tossiche se aspirate e pericolose per l’ambiente, difficilmente da raccogliere come rifiuto. La zirconia viene pubblicizzata al Consumatore in modo ingannevole, il materiale e pubblicizzato come ceramica totale mentre non’è altro che una lega a base di ossidi metallici inglobati in un neosilicato.
Tutte le leghe, quelle nobili e non, possono essere la causa di patologie abbastanza gravi, il motivo bisogna ricercarlo sia nel tipo stesso di materiale, sia nei componenti, sia nella lavorazione e trasformazione stessa.
Le leghe non nobili con alto contenuto di nichel: Schutz dental Group (Nicor- con 62% nichel, 26% di cromo, 11% di molibdeno). Hereus (Heranium P, Heranium PW con tungsteno). Bredent (Brealloy 270) Biomate (nichel cromo) della Simex Piergallini Nelle leghe nobili invece è possibile fare qualcosa, è possibile inertizzarle con un nuovo protocollo, naturalmente bisogna utilizzare leghe senza: ferro, rame, berilio, cobalto e cadmio. Le leghe a base di ossidi di zirconio/a : 3M ESPE (TM) LAVA FRAME - Zirkonzahn - Sercon base della Degudent - PROCERA Nobel Biocare
Denuncia presentata il 28/01/2009 ai NAS di Firenze (I) dall'Odontotecnico Rosario Muto
Questa canzone ci sembra stia parlando della nostra categoria attangliata da medici e da falsi profeti delle future associazioni e poveri consumatori.
Gli odontotecnici che effettuano tutti gli stadi dalla costruzione della protesi dentaria - dall'impronta all'applicazione - e che a tal fine hanno seguito una formazione supplementare, sono denominati in modo diverso nei vari Stati membri: "odontoprotesista" in Belgio e in Olanda, "odontotecnico clinico", in Danimarca e nel Regno Unito ecc. La Federazione internazionale della professione utilizza il termine inglese "denturist-denturologist". Denturist" è un'indicazione comunemente usata, internazionalmente la professione inoltre si riferisce a da una serie di nomi specifici di una lingua, per esempio:
Belgium: Tandprothesist Canada: Denturist/denturologiste Germany: Zahnporthetiker Austria: Osterreich Finland: Special Dental Technician France: Denturologiste Netherlands: Tandprotheticus South Africa: Denture prosthetist/Tand Protetikus Denmark: Clinical Dental Technician United Kingdom: Clinical Dental Technician Il Denturist è un odontotecnico che fabbrica, adatta e ripara le dentiere direttamente al paziente. I denturist oltre a essere in grado di progettare e costruire le protesi le inseriscono senza alcuna intermediazione da parte del dentista Coloro che promuovono la figura del denturist, evidenziano che i dentisti sono degli intermediari che non fabbricano le dentiere ma le ordinano dai laboratori odontotecnici dove esperti odontotecnici le fabbricano lasciando intendere la maggiore competenza del denturist nella presa delle impronte, nella fabbricazione, e nelle prove di adattamento e sono anche più vantaggiosi per il consumatore. Anche i rappresentanti ufficiali dei denturists ammettono che avendo questi maggiore qualificazione dei dentisti nello specifico del discorso protesi, spesso la loro pratica è vietata e questo è paradossale e inquietante ed è un danno per la collettività in quanto il servizio erogato dal dentista è scadente e costa più del doppio .
I paesi che consentono agli odontotecnici il rifornimento delle protesi dentarie al pubblico senza l'intervento di un dentista sono state approvate nei seguenti paesi DENMARK Case law followed by an Act of Parliament in 1979 1843 TASMANIA, Australia 1958 ZURICH, Switzerland 1961 ALBERTA, Canada 1961 BRITISH COLUMBIA, Canada 1962 FINLAND 1964 MANITOBA, Canada 1970 VICTORIA, Australia 1972 ONTARIO, Canada 1972 NOVA SCOTIA, Canada 1973 QUEBEC, Canada 1973 NEW SOUTH WALES, Australia 1975 NEW BRUNSWICK, Canada 1976 SASKATCHEWAN, Canada 1977 MAINE, U.S.A. 1977 ARIZONA, U.S.A. 1978 COLORADO, U.S.A. 1979 OREGON, U.S.A. 1980 IDAHO, U.S.A. 1982 MONTANA U.S.A. 1984 SOUTH AUSTRALIA 1984 NEWFOUNDLAND, Canada 1984 YUKON TERRITORY, Canada 1984 WESTERN AUSTRALIA 1985 SPAIN 1986 PORTUGAL 1986 NEW ZEALAND 1988 HOLLAND, Netherlands 1989 Milton Friedman, l'economista americano celebre e vincitore del premio Nobel, sostiene in modo convincente che le misure restrittive riducono sia la qualità che la quantità di servizi medico-sanitari. Le pratiche restrittive, legislative o de facto, che forniscono il controllo del rifornimento dei servizi protesici inflaziona artificialmente il prezzo di questi servizi dentali di sanità della comunità. Chiaramente, i pazienti hanno la libertà di scegliere la cura ed i servizi in una gamma di professionisti dentali qualificati di sanità. Con lo sviluppo delle competenze internazionali della linea di base e lo sviluppo delle occasioni di prim'ordine di aggiornamento e di corsi di aggiornamento,da parte degli odontotecnici. I pazienti devono essere liberi di selezionare il tipo di servizio che soddisfano al meglio le loro esigenze in termini di cura personale, benessere ed accessibilità. In Italia i dentisti hanno una posizione di monopolio per tutti gli atti praticati nel cavo orale, quindi anche gli atti non medici, come quelli tecnici . In altri Stati membri, invece, gli odontotecnici applicano le protesi senza intervento del dentista. Tra i due estremi si situano le legislazioni che riconoscono agli odontotecnici il diritto di applicare protesi dentarie, una volta che il paziente abbia ottenuto un apposito certificato da parte del suo dentista. E' chiaro che la normativa in questo settore in italia non è per nulla armonizzata .
è un network che unisce gli operatori del settore dentale sensibili al tema della biocompatibilità e fornisce una sorta di marchio di qualità a quelli che tra loro utilizzino materiali rispettosi della salute del paziente.
Biomateriali e Biocompatibilità, Bioinertizzati solo se confezionati in lega nobile attraverso il protocollo TTSVGEL
Per le sue caratteristiche chimiche e per l'azione che esso svolge il protocollo TTSVGEL è applicato esclusivamente su leghe nobili e preziose. Non è concepito per l'utilizzo su leghe che contengano elementi come il rame, il ferro, il cobalto.
Il protocollo si applica con successo sui dispositivi protesici grazie alle seguenti peculiarità positive:
1) Stabilità elettrochimica atomica della lega con tutti i suoi elementi di composizione;
2) Stabilità nel cuore a livello elettronico del nucleo centrale di ogni elemento di composizione, nel senso che, attribuisce una inerzia totale a livello elettronico e di tutti gli altri elementi di composizione atomica, una tranquillità totale; Il tutto previene non solo il mancato effetto elettrogalvanico ma, soprattutto inibisce la reazione di ossidazione;
3) Stabilità e precisione al manufatto, dall'inizio all'infinito;
4) Rapporto diretto tra struttura metallica e rivestimento;
5) Sinterizzazione completa per ogni tipo di rivestimento.
Oltre a tutti i vantaggi tecnici, ci sono vantaggi a livello di integrazione biologica con tutti vantaggi che ne conseguono in relazione a fenomeni patologici e autoimmuni. Un altro vantaggio molto importante è quello delle responsabilità civile e penale nel momento in cui si rilascia un certificato di conformità
Qualsiasi consulenza tecnica metallurgica e di supporto mediante può essere effettuata telefonicamente anche attraverso video con skype rosario.muto1