AIPO Associazione Italiana Periti Odontotecnici
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allergieodontotecnica

Settore Dentale

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Gli italiani si recano meno dal dentista. Ci poniamo due semplici domande: è davvero una
cattiva notizia ed è davvero tutta colpa dell'euro? Oppure gli italiani sono più informati
e non si fidano più dei dentisti, così come dei farmaci e dei medici in genere?

Il 6 luglio 2005 il Corriere della Sera ospitava l'urlo di dolore dei dentisti. "I
dentisti chiedono aiuto: siamo in crisi", recitava il titolo dell'articolo firmato da
Lorenzo Salvia. Nell'articolo si citava la denuncia dell’Andi (Associazione Nazionale
Dentisti Italiani), ma anche dalle sigle sindacali degli odontoiatri, dal mondo
universitario, dagli igienisti, dagli odontotecnici, dalle assistenti di studio
odontoiatrico, dall'industria e dalle società scientifiche. Tutti lamentano la profonda
crisi del comparto che si è concretizzata con la perdita in sei mesi del 35 per cento dei
pazienti, tanto da far parlare di "sindrome della poltrona vuota", ma non ci hanno
convinto molto nello spiegare le cause di questa che loro definiscono crisi.

In quanto tale, la notizia che ci informa del fatto che si riduce il numero di cittadini
costretti a ricorrere ad una prestazione sanitaria dovrebbe portare a considerazioni
positive. In particolar modo per chi si rivolge al dentista per necessità di cura più che
di prevenzione, si potrebbe anche ritenere che i cittadini si recano meno dal dentista
perché mettono in atto più di prima comportamenti di auto-prevenzione e profilassi nei
confronti delle malattie dentali, perché più informati e più sensibili nei confronti dei
vantaggi in termini di salute ma anche di risparmio di spese mediche future che tali
comportamenti più responsabili possano comportare. È naturale che se la questione viene
vista dal punto di vista puramente corporativo (a pronunciarsi è stato il presidente
dell'Andi, Roberto Callioni) possano emergere considerazioni che facciano trapelare
preoccupazione per una professione fino a qualche anno fa ritenuta "miniera d'oro",
piuttosto che qualche miglioramento per la salute e le tasche del cittadino.

Tra i fattori cui è stata addebitata la latitanza dei pazienti alla poltrona del dentista
sono stati citati il "fattore euro", con gli italiani, spesso anche appartenenti alle
classi medie, che sempre più spesso, pur di risparmiare, si fanno curare in Ungheria o in
Croazia, ma non si parla delle minori garanzie (o, perché no, maggiori) che dentisti
esteri possano fornire a favore della salute del paziente. Tale fenomeno, si dice, sarà
accentuato a partire dalla fine dell'anno, quando una direttiva europea aprirà le porte
del nostro paese ai dentisti di 25 paesi europei e si è facili profeti nel prevedere in
futuro i giornali italiani parlare del "dentista polacco" così come nel corso di
quest'anno in Francia si è parlato dell'"idraulico polacco", figura evocativa utilizzata
da molti francesi euroscettici e che avrebbe incoraggiato il "no" pronunciato contro
l'approvazione della "Costituzione Europea".

Altro fattore addotto per spiegare la crisi dei dentisti è l'eccessivo numero di aspiranti
dentisti che si sono avviati verso l'ex professione d'oro, ingolfando il settore. A dire
il vero però, questo fattore può aver peggiorato gli affari per il singolo dentista, ma
non può aver inciso sul numero di italiani che abbiano deciso di sedersi sulla fatidica
poltrona. È tutta da dimostrare poi una tesi che sostenesse che dentisti più giovani non
offrano migliori garanzie per la salute del paziente. Non si commette sicuramente un
errore grossolano se si fa la semplice considerazione che la maggiore concorrenza, a
parità di professionalità, non può che andare a vantaggio dei pazienti, con prezzi
migliori e migliore disponibilità di dentisti sul territorio.

Ci permettiamo poi di associare a quest'ultima considerazione il fenomeno dell'evasione. È
probabile che un cittadino che è meno ricco di prima e non può o non trova conveniente
scaricare fiscalmente le spese mediche, di fronte alla fatidica domanda "vuole la fattura",
oggi, con il "fattore euro" possa con una maggiore probabilità rispondere di no,
sacrificando il proprio senso civico di fronte alla possibilità di risparmiare non pochi
euro. C'è da dire anche che la propensione all'evasione da parte dello stesso medico può
essere accentuata in periodi di crisi, mentre Carlo Rienzi, presidente dell’associazione
dei consumatori Codacons, ritiene che proprio per la presenza dell'evasione non si possa
parlare di crisi così drammatica e propone ai dentisti una semplice ricetta: abbassare i
prezzi.

Trai motivi per cui gli italiani si recano meno dal dentista non potrebbe esserci anche un
calo di fiducia? È questa l'ipotesi che ci permettiamo quanto meno di sottoporre, essendo
più consapevoli dei danni che l'odontoiatria, in particolare per gli scarsi livelli di
sicurezza dei materiali utilizzati, come il cromo-cobalto oggi, e il mercurio ieri. Se non
in televisione o sui giornali, almeno su internet è possibile trovare su siti come
OdontotecnicaNaturale.it o Italiasalute.it informazioni che hanno fatto sorgere il dubbio
a molte persone.
Continuano ad affluire numerosi i contatti e le richieste di informazioni di pazienti
mentre si accumulano presso gli studi legali le procedure di denuncia e le richieste di
assistenza, senza più molti dubbi da parte degli avvocati con esperienza in questo ambito
sul procedere o meno alla richiesta di risarcimento. Peccato che spesso il paziente
danneggiato è spaventato dai costi di un'azione legale e purtroppo perde in partenza
quella che doveva essere una battaglia per la tutela dei propri diritti.
Sul fronte della comunità scientifica si continua a non dare il giusto risalto agli studi
che hanno preso in esame i danni che l'ossidazione dei metalli può provocare sulla salute.
Eppure non è da ritenere puramente fantasiosa l'ipotesi che un personaggio a dir poco
illustre come Papa Giovanni Paolo II possa essere stato vittima di una reazione autoimmune
provocata dalla protesi all'anca con conseguente insorgenza del Morbo di Parkinson.
Abbiamo personalmente colto espressioni di imbarazzo in personalità del mondo
ecclesiastico alle quali veniva proposta una lettura del genere delle malattie di Wojityla.

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Barriere chimiche: A.M.I.C.A. chiede al Parlamento
una legge per i malati ambientali

Roma, 30.11.07 - L'Associazione A.M.I.C.A., che da anni lavora per il
riconoscimento delle malattie ambientali, organizza, il 12 dicembre 2007
alle ore 11.00, una manifestazione nazionale davanti alla Camera dei
Deputati per chiedere una legge che tuteli i diritti delle persone
chimicamente sensibili, alle quali la malattia nega anche la possibilità
di manifestare.  Saranno i loro parenti e familiari ad indossare al loro
posto le mascherine e a rappresentarli con delle sagome.

La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) comporta reazioni multiorgano ogni
volta che il malato si espone a piccolissime dosi di sostanze chimiche
come profumi, fumo di sigaretta, smog, detersivi, deodoranti ambientali,
gomme, tessuti sintetici, pesticidi, ecc. ma spesso le reazioni vengono
attivate anche da campi elettromagnetici di cellulari, ripetitori,
computer, ecc.

Gli studi epidemiologici condotti negli USA e in Danimarca stimano che
circa il 10-15% della popolazione sia ipersensibile a sostanze chimiche
contenute nei prodotti d'uso comune e tra queste una percentuale di
circa
l'1,5-3% è resa completamente invalida da questa iper-reattività al
punto
di dover abbandonare il lavoro, e gli scambi sociali. Si può dedurre che
i
malati in Italia siano almeno 50.000, molti dei quali diagnosticati con
allergia, asma aspecifica, rinite cronica, sindrome dell'occhio secco,
dermatite da contatto, emicrania, ecc. Anche il Rapporto 2005
dell'Agenzia
Europea per la Protezione Ambientale elenca la sensibilità chimica tra
le
malattie ambientali emergenti.

Proprio sulla base delle leggi statunitensi che prevedono luoghi di
lavoro
privi di profumi e di agenti chimici e una bioedilizia pubblica per MCS,
A.M.I.C.A. si era rivolta nel giugno 2006 al Parlamento per chiedere una
legge specifica per MCS che desse applicazione completa ai principi
costituzionali del diritto alla salute, al lavoro, al voto,
all'istruzione
e all'assistenza sociale. L'On. Pier Paolo Cento ha risposto con la PDL
n.
344 che propone il riconoscimento della MCS come malattia sociale. Tale
proposta è stata sottoscritta anche dagli Onorevoli: Bonelli,
Pellegrino,
Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Laganà
Fortugno, Lion, Piazza, Poletti, Trepiccione, Zanella, Dioguardi e Di
Virgilio. Di recente l'On. Cesare Campa ha preparato un progetto di
legge
con il medesimo obiettivo.

Allo stato attuale i malati ottengono l'invalidità civile per MCS sulla
base della gravità delle varie patologie scatenate dalle esposizioni
chimiche, ma manca qualsiasi forma di assistenza sanitaria specifica. In
caso di bisogno il malato grave di MCS non si può rivolgere neanche al
Pronto Soccorso perché non vengono applicati i protocolli statunitensi
di
ospedalizzazione che prevedono la bonifica ambientale (pulizia con
bicarbonato invece che con detergenti chimici, divieto di accesso a
personale che indossi profumi, abiti lavati con ammorbidente, gel e
lacche
per capelli, ecc.) e una preparazione specifica del personale sanitario.
Molti malati devono rivolgersi ai tribunali per avere il riconoscimento
del diritto alle cure all'estero o ad un luogo di lavoro senza profumi,
stampanti, ecc. per la mancanza di una legge specifica.

Solo le Linee Guida per la Tutela e la Promozione della Salute negli
Ambienti Confinati (Accordo del 2/9/2001 del Ministero della Salute,
Regioni e Province Autonome) inseriscono la MCS insieme alla Sindrome
dell'Edificio Malato tra le condizioni che meritano particolare cautela.


Contatti:
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0923-751638
martedì e giovedì dalle 13,00 alle 15,00

0572-767884
mercoledì dalle 17,30 alle 18,30
venerdì dalle 14,00 alle 15,00

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Anche se le cause delle allergie ai metalli è cosa vecchia (vedi storia, tempo dei romani e degli egiziani, nel corso degli ultimi anni, da 1790 a oggi), da una parte la scienza a messo in evidenza tutto quello che ne correla l’uso, dall’altra gli interessi del mercato ha continuato a fare orecchio da mercante.

Negli ultimi anni (circa un decennio), La direttiva EU 93/42 ha messo a punto tutta una serie di regolamenti a tutela della salute degli operatori stessi e dei fruitori finali.
Sempre all’incirca un decennio, la stessa EU ha dichiarato di aver perso il controllo della chimica e dei derivati, mentre la legge Bassanini permette l’immissione di prodotti sul mercato, solo con l’auto certificazione.

Nel 1983, il decreto legge di Veronesi, affermava che, nel comparto della cosmetica dentale, è possibile utilizzare qualsiasi materiale, qualsiasi prodotto, purché esente anche di un minimo di solubilità.
Da qualche anno si sono verificati tutta una serie di eventi meramente preoccupanti, l’avvento della nanotecnologia, un nuovo materiale con matrice tossica e radioattiva, questo materiale per la maggior parte è costituito da: zirconio, ittrio, torio, tantalio etc.
Questo materiale come anche il titanio e il cromo-cobalto, sono solubili.
Questo materiale ormai lo ritroviamo quasi in ogni prodotto, nella plastica, nei tessuti, nei cosmetici, nei farmaci, nel pellame, negli alimenti, nella meccanica, nelle protesi, nell’aria etc.
Questo materiale ormai sta inquinando tutto, dall’ambiente agli alimenti a tutto il sistema biologico, creando tutta una serie di patologie abbastanza gravi, perché inalato accidentalmente, o per presenza da dissoluzione diretta o indiretta dai dispositivi protesici. Senza dimenticare tutte quelle leghe non nobili, come il titanio e il cromo-cobalto due leghe ricche di nichel.

Oltre alle demagogiche promesse e documentali, le aziende del dentale, immettono sul mercato prodotti totalmente di dubbia innocuità, la loro sperimentazione non si avvale di personale competente, di sistemi validi nei modi di ricerca e fedeltà nelle dichiarazioni.

Attualmente non esistono organi di controllo, il gioco avviene in ambiti di particolare interesse universitario, sperimentazione a interesse, chi paga detta legge, l’ambiguità è così grave…che, chi commissiona è l’azienda, chi paga è l’azienda, chi esegue le ricerche, sono studenti universitari, i quali per completare gli esami si propongono con una ricerca, oggetto della tesi di laurea universitaria, chi raccoglie i meriti sono i Prof. Universitari, chi raccoglie la fama sono i Prof. Universitari.
Tutti vogliono cavalcare l’onda, tutti vogliono essere famosi, anche se è tutto falso e crea danno, non sia mai quello o questo non va, non sia mai un dato prof. Dice al contrario, si chiudono tutti in un grande limbo di omertà.
Altro che materiali di dubbia innocuità tipo ASIA.
Tra i tanti tipi di leghe metalliche non nobili (cromo-cobalto, titanio), la maggioranza viene importata dall’estero e nel 2007 ne sono arrivate in Italia tonnellate di materiale radioattivo, pochi lo sanno, tranquillamente è stato immesso sul mercato.

Il cromo-cobalto usato in campo medico protesico è ad altissimo contenuto di nichel, circa 60%, 70%, senza, diventerebbe non lavorabile.
Il Giappone, produttore di zirconio/a e tecnologia per l’estero, la sanità nel proprio paese ne vieta l’uso.
Molte macchine CAD CAM per la lavorazione della zirconia/o risultano molto pericolose per gli operatori stessi, l’emissione delle polveri altamente elettromagnetiche, sono tossiche se aspirate e pericolose per l’ambiente, difficilmente da raccogliere come rifiuto.
La zirconia viene pubblicizzata al Consumatore in modo ingannevole, il materiale e pubblicizzato come ceramica totale mentre non’è altro che una lega a base di ossidi metallici inglobati in un neosilicato.

Tutte le leghe, quelle nobili e non, possono essere la causa di patologie abbastanza gravi, il motivo bisogna ricercarlo sia nel tipo stesso di materiale, sia nei componenti, sia nella lavorazione e trasformazione stessa.

Le leghe non nobili con alto contenuto di nichel:
Schutz dental Group (Nicor- con 62% nichel, 26% di cromo, 11% di molibdeno).
Hereus (Heranium P, Heranium PW con tungsteno).
Bredent (Brealloy 270)
Biomate (nichel cromo) della Simex Piergallini
Nelle leghe nobili invece è possibile fare qualcosa, è possibile inertizzarle con un nuovo protocollo, naturalmente bisogna utilizzare leghe senza: ferro, rame, berilio, cobalto e cadmio.
Le leghe a base di ossidi di zirconio/a :
3M ESPE (TM) LAVA FRAME - Zirkonzahn - Sercon base della Degudent - PROCERA Nobel Biocare

Denuncia presentata il 28/01/2009 ai NAS di Firenze (I) dall'Odontotecnico Rosario Muto

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Questa canzone ci sembra stia parlando della nostra categoria attangliata da medici e da falsi profeti delle future associazioni e poveri consumatori.

Gli odontotecnici che effettuano tutti gli stadi dalla costruzione della protesi dentaria - dall'impronta all'applicazione - e che a tal fine hanno seguito una formazione supplementare, sono denominati in modo diverso nei vari Stati membri: "odontoprotesista" in Belgio e in Olanda, "odontotecnico clinico", in Danimarca e nel Regno Unito ecc. La Federazione internazionale della professione utilizza il termine inglese "denturist-denturologist". Denturist" è un'indicazione comunemente usata, internazionalmente la professione inoltre si riferisce a da una serie di nomi specifici di una lingua, per esempio:

Belgium: Tandprothesist
Canada: Denturist/denturologiste
Germany: Zahnporthetiker
Austria: Osterreich
Finland: Special Dental Technician
France: Denturologiste
Netherlands: Tandprotheticus
South Africa: Denture prosthetist/Tand Protetikus
Denmark: Clinical Dental Technician
United Kingdom: Clinical Dental Technician
Il Denturist è un odontotecnico che fabbrica, adatta e ripara le dentiere direttamente al paziente. I denturist oltre a essere in grado di progettare e costruire le protesi le inseriscono senza alcuna intermediazione da parte del dentista Coloro che promuovono la figura del denturist, evidenziano che i dentisti sono degli intermediari che non fabbricano le dentiere ma le ordinano dai laboratori odontotecnici dove esperti odontotecnici le fabbricano lasciando intendere la maggiore competenza del denturist nella presa delle impronte, nella fabbricazione, e nelle prove di adattamento e sono anche più vantaggiosi per il consumatore. Anche i rappresentanti ufficiali dei denturists ammettono che avendo questi maggiore qualificazione dei dentisti nello specifico del discorso protesi, spesso la loro pratica è vietata e questo è paradossale e inquietante ed è un danno per la collettività in quanto il servizio erogato dal dentista è scadente e costa più del doppio .

I paesi che consentono agli odontotecnici il rifornimento delle protesi dentarie al pubblico senza l'intervento di un dentista sono state approvate nei seguenti paesi
DENMARK Case law followed by an Act of Parliament in 1979 1843
TASMANIA, Australia 1958
ZURICH, Switzerland 1961
ALBERTA, Canada 1961
BRITISH COLUMBIA, Canada 1962
FINLAND 1964
MANITOBA, Canada 1970
VICTORIA, Australia 1972
ONTARIO, Canada 1972
NOVA SCOTIA, Canada 1973
QUEBEC, Canada 1973
NEW SOUTH WALES, Australia 1975
NEW BRUNSWICK, Canada 1976
SASKATCHEWAN, Canada 1977
MAINE, U.S.A. 1977
ARIZONA, U.S.A. 1978
COLORADO, U.S.A. 1979
OREGON, U.S.A. 1980
IDAHO, U.S.A. 1982
MONTANA U.S.A. 1984
SOUTH AUSTRALIA 1984
NEWFOUNDLAND, Canada 1984
YUKON TERRITORY, Canada 1984
WESTERN AUSTRALIA 1985
SPAIN 1986
PORTUGAL 1986
NEW ZEALAND 1988
HOLLAND, Netherlands 1989
Milton Friedman, l'economista americano celebre e vincitore del premio Nobel, sostiene in modo convincente che le misure restrittive riducono sia la qualità che la quantità di servizi medico-sanitari. Le pratiche restrittive, legislative o de facto, che forniscono il controllo del rifornimento dei servizi protesici inflaziona artificialmente il prezzo di questi servizi dentali di sanità della comunità. Chiaramente, i pazienti hanno la libertà di scegliere la cura ed i servizi in una gamma di professionisti dentali qualificati di sanità. Con lo sviluppo delle competenze internazionali della linea di base e lo sviluppo delle occasioni di prim'ordine di aggiornamento e di corsi di aggiornamento,da parte degli odontotecnici. I pazienti devono essere liberi di selezionare il tipo di servizio che soddisfano al meglio le loro esigenze in termini di cura personale, benessere ed accessibilità.
In Italia i dentisti hanno una posizione di monopolio per tutti gli atti praticati nel cavo orale, quindi anche gli atti non medici, come quelli tecnici . In altri Stati membri, invece, gli odontotecnici applicano le protesi senza intervento del dentista. Tra i due estremi si situano le legislazioni che riconoscono agli odontotecnici il diritto di applicare protesi dentarie, una volta che il paziente abbia ottenuto un apposito certificato da parte del suo dentista. E' chiaro che la normativa in questo settore in italia non è per nulla armonizzata .

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Materiali Odontoiatrici e Sicurezza del Paziente

Frame1 
Ricerca Universitaria

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Valutazione della stabilità elettrochimica, nonché della ionizzazione e della corrispondente tossicità di provini metallici a base nobile stabilizzati in modi diversi: consueti trattamenti tradizionali di ossidazione o ceramizzazione e il nuovo sistema stabilizzante di inertizzazione, mediante trattamento termico protetto sotto strato vetroso.

A seguito dell' incarico ricevuto il 28 03 03, in occasione delle conferenza del 18 Ottobre 2003 organizzata dalla COL (Cenacolo Odontostomatologico Laziale " Il trattamento Odontoiatrico nei Pazienti affetti da malattie sistemiche, il Prof. Luigi Campanella ha messo in luce le sue preoccupanti ricerche sui fattori di rischio derivanti dalla tossicità dei " Materiali odontoiatrici" .

Nella sua relazione sono stati considerati gli amalgami dentali con le diverse formulazioni e le leghe a base nobile: Au, Ag, Pd, Pt etc..

A suo dire ambedue i tipi di composizione determinano fattori di rischio e tossicità, dagli amalgami il pericolo maggiore è determinato dal rilascio di mercurio, ma sia nel caso degli amalgami che di altre leghe altri metalli, oltre al mercurio, risultano rilasciati.

Il rilascio è stato misurato per contatto con saliva artificiale, eventualmente addittivata di altri compositi (vitamina C, Diclofenac, nicotina) per simulare possibili situazioni reali.

Dal relatore è stato riportato l' elenco dei metalli di maggior interesse in campo dentale , la loro presenza in tracce e l' importanza come fattori di funzionamento enzimatico, l' azione tossica e le loro interazioni, fenomeni locali come anche gli effetti sistemici con manifestazioni generali in tutto il corpo del paziente.

In relazione alle azioni tossiche e alle loro interazioni, in una delle sue diapositive è stata raccontata la storia di una persona di circa 39 anni che dopo aver subito l' innesto di vari dispositivi protesici in lega e materiali a composizione diverse, ha avuto tutta una serie di sensazioni, manifestazioni e fastidi, preoccupazioni, nonché reazioni di una certa rilevanza etc. denunciati nella lettera che segue.

Salve, mi chiamo An. Bal. ho 39 anni e abito a Padova.

Da circa un anno, dopo aver effettuato l' innesto di due perni in titanio e due capsule in resina, la mia lingua ha cambiato " umore" .

L' innesto è avvenuto in aprile 2002 e, ad agosto, ho avuto i primi fastidi: all' improvviso un grande bruciore e le notti seguenti sensazione di lingua impastata con necessità di bere. Lì per lì non ci ho fatto molto caso, davo colpa all' olio extravergine di oliva prodotto in Liguria da mio cugino (peraltro in modo naturale). La situazione è andata via via peggiorando, con la formazione di placche bianche sulla parte superiore della lingua, circa a metà, mentre nella parte più interna, in prossimità delle tonsille, persisteva una specie di coltura uniforme.

Interpellato un otorino, diagnosticò un fungo, e mi prescrisse una terapia a base di Daktarin. Senza risultati, ovviamente. Un altro medico mi prescrisse il Micostatin, uguale effetto. 
Interpellai allora il dentista, il Dott. Gu.. Rom... sempre di Padova, il quale escluse categoricamente qualsiasi complicanza derivante dall' intervento. Col passare del tempo si sono aggiunte altre manifestazioni patologiche, tipo abbondante salivazione, sensazione di amaro in bocca ecc. Ulteriori visite mi hanno condotto ad una indesiderata gastroscopia per scongiurare problemi di altra natura dalla quale è emersa una sostanziale normalità, ad esclusione di un modesto reflusso gastrico al quale è stata data la responsabilità dei miei problemi. Terapia di due mesi di Pantorc, risultati ZERO! E sono qui, per cercare di comprendere cosa mi sta accadendo e cosa posso fare per rimediare a questa situazione. Oltretutto mi pare che quel Pantorc abbia creato acidità che prima non avevo…Così mi sono affidato ai " motori di ricerca" .. e sono a scriverle nell' attesa di un contatto o di notizie in merito, invio distinti saluti.

In sintesi lo scopo della ricerca è: valutazione del rilascio da materiali odontoiatrici dei metalli contenuti in essi in presenza delle saliva in condizioni fisiologiche o alterata a causa di patologie, cure mediche o per abitudini personali e confronto fra il comportamento degli amalgami commerciali e di altre leghe eventualmente pretrattate.

E' stato studiato il rilascio da due amalgami di diversa provenienza, e di due leghe preziose sottoposti ad aggressione chimica con una saliva artificiale di composizione tale da riprodurre situazioni con caratteristiche chimico fisiche della saliva, composizione, pH, temperatura ecc., variazioni in funzione di: determinanti stati patologici, esposizione a vari agenti chimici e fisici, caratteristiche individuali.

Per quanto riguarda la compatibilità con i tessuti gengivali le leghe tollerate ottimamente in bocca hanno una percentuale di oro e metalli nobili medio alta ma tutto in relazione a dei parametri considerati:

- pH (6,13 naturale della saliva; 4,00), 
- Azione delle microonde, 
- Variazione della composizione salivare a seguito di patologie o abitudini di comportamento (farmaci, acido urico, nicotina).

La saliva artificiale prodotta in laboratorio, di composizione nota e semplificata, che possieda però ancora le caratteristiche della saliva naturale, di composizione: Sostanza e Conc.(moli/L)

KC1 - 2.0·10-2 - KSCN - 5.3·10-3 - NaH2P04 - 1.4·10-3 - NaHCO3 - 1.5·10-2 - Acido lattico - 1.0·10-2

In situazioni di pH normali le concentrazioni di metalli sono sotto il limite di rilevabilità, mentre in presenza del acido urico, un acido prodotto naturalmente dal nostro organismo che ha una concentrazione media nella saliva pari a 15 ppm che aumenta in modo rilevante in particolari categorie di persone quali atleti, persone sottoposte a dieta e soprattutto malati di gotta nei quali arriva a circa 10-3 moli/L. I risultati fanno risaltare l' ossidazione dei metalli analizzati: Ag, Cu, Zn, Sn, Hg, con la complessazione ed i rilascio dello zinco, argento e stagno.

In presenza di Vivin C, un farmaco analgesico, antinfiammatorio e antipiretico molto utilizzato nella cura dell' influenza; una compressa di questo farmaco è composta di: 
Principi attivi: acido acetilsalicilico 0.330 g, acido ascorbico 0.200 g,

Eccipienti: glicina, acido citrico anidro, sodio idrogeno carbonato, sodio benzoato;

i risultati risaltano l' ossidazione e la complessazione dello zinco e dello stagno.

In presenza del Diclofenac, è il principio attivo di un antinfiammatorio molto diffuso quale il VOLTAREN; il Dicoflenac è noto anche dalla letteratura come un buon agente complessate nei confronti di alcuni metalli presenti all' interno di un amalgama dentale tra cui soprattutto Hg e Zn i quali forma dei complessi del tipo Me(DIC)2 .

In presenza di Nicotina, di cui presente nelle sigarette, come riportato in letteratura, si formano facilmente complessi con il mercurio del tipo: Hg(Nic)X2(X=Cl,Br, Nic= Nicotina).

I modi di dissoluzione ionica può essere rappresentato:

Me + 02 + R —>Mn+ 

Per via Elettrochimica con il funzionamento di pile locali prodotte da disomogeneità composizionale

Me  - ne —> Mn+ (Anodo della pila —> rame, zinco, ferro)
Catodo metallo più nobile protetto

( oro, platino, palladio)

La corrosione Elettrochimica, con rilascio del metallo anodico è proporzionale alla corrente massima che può fluire nella pila. Per ridurre tale valore bisogna operare con polarizzanti anodici e/o catodici

Effetto della corrosione elettrochimica (corona a elettrodeposizione)

Immagini concesse dal Dott. Samuel De Bard



Ancora effetto della corrosione

Immagini concesse dal Dott. Samuel De Bard

Il processo dissoluzione chimica viene spiegato sulla base di

reazione accettare / donatore

in cui il Metallo agisce da accettare mentre il donatore è fornito dalla saliva (ad esempio proteine) ed il prodotto è un complesso.


I modi di:








 Formazione spontanea di ossido barriera
 Incremento della resistenza
 Inibizione del passaggio di 02 
 Polarizzazione anodica e/o catodica











Che consta di varie fasi:

Pulizia con us.
Decapaggio
Neutralizzazione
Lavaggio
Vaporizzazione
Ceramizzazione con TTSV (trattamento termico 
sotto strato vetroso con adesione alla lega
Essiccazione

Agisce invece sulla cinetica di dissoluzione ampiamente ridotta

Dispositivo in oro ceramica trattato secondo il 
protocollo protetto ttsvgel

Immagini concesse dal Lab. Odonto. Muto Rosario 


Immagini concesse dal Lab. Odonto. Muto Rosario




Immagini concesse dal Lab. Odonto. Muto Rosario


NB: (i valori sono sensibili in base al tipo di lega utilizzata per contenuti e purezza e, per l' impegno 
nell' impiego dell' intero protocollo distribuito nelle sue tre fasi principali di applicazione fino al 
completamento previsto).

Rilascio per immersione in saliva additivata con Diclofenac

da lega nobile trattata (a due livelli di intensità) e non

Campione ( nero ) inertizzato

( I livello)

 

Campione (grigio) inertizzato

(II livello)

(mg/kg) (mg/kg)
Ag 113 Ag 118
Au 1813 Au 616
Pd 680 Pd 872
Ga 279 Ga 83
In 457 In --

Campione originale

(mg/kg) 
Ag 351 
Au 2449 
Pd 1245
Ga 372 
In 300

Rilascio per immersione in saliva addittivata con Dicoflenac
da lega trattata e non (2 prove)

Campione (grigio) inertizzato

A (mg/kg) B (mg/kg) 
Ag 121 118
Au 992 615
Ga 196 83
In 99 -

Campione originale

A (mg/kg) B (mg/kg) 
Ag 296 351
Au 5022 2449
Ga 845 372
In 731 300


Rilascio da amalgama ricoperto con ceramiche di vario 
tipo per immersione in saliva artificiale additivata con Diclofenac

Metalli 
analizzati

Rilascio 
(ppb) " Dispersalloy" 
senza 
ceramiche

Rilascio (ppb) " Dispersalloy" con ceramiche

Variolink 
II

Harvard cement

Dycal

Kemedent

Stomylex

Ag

96

5,4

4,9

4,4

13,9

17,3

Cu

30

2,2

20,5

28,2

55,9

190,4

Zn

119

7,1

33,1

2,3

133,9

75,5

Sn

174

12,5

8,2

31,1

43,3

6,9







Rilascio da leghe preziose ricoperte da ceramica

Saliva artificiale additivata con:
Dicoflenac
(mg/kg) 
Ag 43 
Au 20 
Pd - 
Ga 40 
In 33
Vivin C 
(mg/kg) 
Ag - 
Au 46 
Pd - 
Ga 118 
In 107

Test di tossicità

Si basa sulla alterazione da parte della matrice di rilascio da testare – in questo caso le soluzioni di saliva artificiale dei metalli disciolti durante la prova di rilascio – della capacità di respirazione di cellule di lievito.


Si utilizzano cellule prelevate nella fase stazionaria di crescita; queste vengono immobilizzate e di esse si misura la capacità respiratoria.

Tossicità della saliva dopo il rilascio

Tipo di 
amalgama

Agente usato
nelle prove di 
rilascio

Numero di prove 
eseguite

Durata media di

una misura 
(minuti)

Indice di 
IAR%

Cavex Octight

Frame2

Frame3

Frame4

Frame5

Dispersalloy

Frame6

Frame7

Frame8

Frame9

Conclusioni

  1. In risoluzione alle ricerche e ai fatti di cui sopra esposti, un ottimo consiglio è quello di non utilizzare gli amalgami e di fare una attenta valutazione clinica e anamnetica del soggetto sottoposto a qualsiasi prestazione odontoiatrica, in particolar modo nella prescrizione di un dispositivo e nell' utilizzo di materiali metallici e loro possibili interazioni.

  2. Le leghe metalliche nobili rilasciano in quantità tale i metalli costituenti da suggerire l' opportunita di un trattamento protettivo.
    il processo di inertizzazione (cinetica) attraverso la ceramizzazione 
    con TTSV (trattamento termico sotto strato vetroso con adesione alla lega)
    risulta essere molto efficace non solo per la stabilità elettrochimica, ma anche la qualità maggiore che deriva al materiale stesso in relazione alla richiesta di biocompatibilità nel caso di interazioni biologiche.

NB. E' consigliabile utilizzare leghe esenti da: Cu, Fe, Co, Cr, Ni, Zn, Be, Ca,

  1. Il migliore trattamento risulta la ceramizzazione dopo la quale effettivamente i valori di rilascio risultano zero.

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Studio di Odontoiatria
e Medicina Naturale

Dott. Antonio dell'Aglio

I metalli pesanti nel corpo umano.

L'organismo dei viventi , sia animali che umani, non ha  "ancora preparato" nessun sistema per metabolizzare e quindi eliminare i cosiddetti " metalli pesanti" di cui si fa carico quotidianamente   dall' aria che respiriamo, dal cibo che mangiamo e dai metalli introdotti  nel corpo, otturazioni dentarie, metalli odontoprotesici, tatuaggi, piercing ecc.  

e' stato calcolato che occorrerebbero circa un milione e mezzo di anni affinché il sistema immunitario umano possa auto eliminare i metalli pesanti.

OdontotecnicaNaturale è un network che unisce gli operatori del settore dentale sensibili al tema della biocompatibilità e fornisce una sorta di marchio di qualità a quelli che tra loro utilizzino materiali rispettosi della salute del paziente. OdontotecnicaNaturale

è un network che unisce gli operatori del settore dentale sensibili al tema della biocompatibilità e fornisce una sorta di marchio di qualità a quelli che tra loro utilizzino materiali rispettosi della salute del paziente.

 

Biomateriali e Biocompatibilità, Bioinertizzati solo se confezionati in lega nobile attraverso il protocollo TTSVGEL

Per le sue caratteristiche chimiche e per l'azione che esso svolge il protocollo TTSVGEL è applicato esclusivamente su leghe nobili e preziose. Non è concepito per l'utilizzo su leghe che contengano elementi come il rame, il ferro, il cobalto.

Il protocollo si applica con successo sui dispositivi protesici grazie alle seguenti peculiarità positive:

1) Stabilità elettrochimica atomica della lega con tutti i suoi elementi di composizione;
2) Stabilità nel cuore a livello elettronico del nucleo centrale di ogni elemento di composizione, nel senso che, attribuisce una inerzia totale a livello elettronico e di tutti gli altri elementi di composizione atomica, una tranquillità totale; Il tutto previene non solo il mancato effetto elettrogalvanico ma, soprattutto inibisce la reazione di ossidazione;
3) Stabilità e precisione al manufatto, dall'inizio all'infinito;
4) Rapporto diretto tra struttura metallica e rivestimento;
5) Sinterizzazione completa per ogni tipo di rivestimento.

Oltre a tutti i vantaggi tecnici, ci sono vantaggi a livello di integrazione biologica con tutti vantaggi che ne conseguono in relazione a fenomeni patologici e autoimmuni. Un altro vantaggio molto importante è quello delle responsabilità civile e penale nel momento in cui si rilascia un certificato di conformità
Qualsiasi consulenza tecnica metallurgica e di supporto mediante può essere effettuata telefonicamente anche attraverso video con skype rosario.muto1

Il mio stato