CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
6.4.2
Materiali Biocompatibili
In
chirurgia orale ed odontoiatria vengono impiegati materiali dentali a cui spesso
vengono richiesti requisiti,
oltre che funzionali e terapeutici, anche estetici, il che rende la loro scelta
più complicata. I requisiti fondamentali di tali materiali sono comunque, in
comune con gli altri biomateriali, la non
tossicità
verso i tessuti viventi e le adeguate
caratteristiche meccaniche.E’
invece ben noto che sostanze in qualche modo pericolose vengono usate con relativa sicurezza in Odontoiatria, come il mercurio nelle amalgame
dentarie, e gli acidi forti nei cementi e negli
agenti“mordenti” (etching), i monomeri insaturi derivanti da una non
completa polimerizzazione delle resine. Per l’applicazione di resine è estremamente importante la caratterizzazione
della cinetica di reticolazione,ed in particolare il tempo
necessario per la cura completa del materiale sotto determinate condizioni
operative. La non completa polimerizzazione del materiale può comportare due
tipi di svantaggi che tendono a compromettere la riuscita dell’applicazione: il rilascio dei monomeri non reagiti ed una
riduzione delle caratteristiche meccaniche
rispetto al materiale completamente reticolato. La cinetica delle reazioni di
polimerizzazione varia con il materiale, quindi
è necessario uno studio particolareggiato per ogni tipo di resina che si
intende utilizzare al fine di stabilire le condizioni operative ed i tempi di
esposizione alle radiazioni UV necessari per la completa reticolazione del materiale.
(Una dichiarazione di questa estate, a metà mese di agosto 2001, il tanto
riconosciuto Dr. Garattin uno dei tanti della Comunità Scientifica ha
dichiarato che (sul quotidiano di Rimini ) non esiste a livello Europeo un
centro o altro per il controllo dei
farmaci, vi lascio immaginare tutto il resto,maaa,
nel dentale? di chi è l' interesse?
Anche la
potenziale azione di sensibilizzazione dell’organismo verso componenti della
protesi e la suscettibilità
alle infezioni deve essere monitorata in tali materiali. Particolarmente
importante è lo studio su eventuali materiali che vengono lentamente rilasciati
nel mezzo circostante, in quanto spesso le resine e le amalgame usate in
odontoiatria contengono additivi, quali plasticizzanti, riempitivi, opacizzanti
ecc. Gli interventi di riabilitazione che prevedono la sostituzione di uno o più
elementi dentali possono avvalersi di diversi metodi. Il ricorso all’implantazione
di una protesi fissa è quello più utilizzato permettendo un notevole recupero
della funzionalità. Uno dei problemi riscontrati con tali protesi consiste
nella mobilitazione dell’impianto,
probabilmente causate dell’elevata rigidità dell’innesto e da una
cattiva osteointegrazione. Nel caso di impianti endossei, quali lamine, viti
ecc., è fondamentale analizzare le proprietà di superfici dei materiali
metallici e quindi le relative modifiche per aumentare la osteointegrazione.
Il vero problema dei metalli è ormai conosciuto da anni da tutta la Comunità
scientifica, ( circa da un secolo) certo che l’interesse a nasconderlo c’è
e come, ancora oggi!